
Nella cosiddetta Soglia Magica del Terminal 1 dello scalo Frangi allestisce sei grandi tele e due opere digitali
“Riscoprire il nostro rapporto con la natura e principalmente con il cielo, troppo spesso dimenticato nella frenesia quotidiana”. Questo, nelle parole del curatore Matteo Pacini, uno dei focus del progetto espositivo “Panorama”, che porta all’Aeroporto di Milano Malpensa alcune spettacolari opere di Giovanni Frangi. Un’esperienza immersiva che accompagna i viaggiatori in un viaggio parallelo, quello della natura e della percezione. Inserita nell’ambito del ciclo di mostre “Orizzonte degli Eventi”, e collocata nella cosiddetta Soglia Magica del Terminal 1, una delle aree più frequentate dello scalo.
“Frangi fa del cielo il protagonista assoluto, trasformandolo in un luogo simbolico, una dimensione capace di superare il visibile”, si legge nella presentazione. E lo fa utilizzando grandi teli e supporti verticali per creare una sorta di “paesaggio altro”, un racconto visivo fatto di boschi, montagne, riflessi e silenzi. Che si contrappone ai rumori e alla frenesia del contesto aeroportuale. “Le nubi che si alternano a squarci di luce evocano stati d’animo universali e la tensione costante tra ombra e luce”.

Una destinazione mentale
“La natura si ciba di noi solo quando siamo bambini; e noi ci tuffiamo dentro di lei ignari”, riflette l’artista. “Senza saperlo, da grandi, un giorno a caso, ci accorgiamo che ne abbiamo fatto indigestione: infatti non la vediamo più”. Il suo è anche un progetto che dialoga con il concetto di viaggio: se l’aeroporto è il luogo del transito e dell’attesa, l’opera di Frangi diventa una destinazione mentale, una tappa poetica nel mezzo del movimento.
Oltre alle sei grandi tele emulsionate appartenenti al ciclo dei cieli, il progetto espositivo prevede la presentazione di altri due lavori inediti. Il primo, “Gotthard Pass”, è un progetto grafico digitale realizzato sulla base di scatti fotografici autoprodotti, con 18 ampie vedute montane del Passo del San Gottardo. Il secondo è la video installazione “Soleil levant”, video di 120 secondi in cui l’apparente staticità di un’alba milanese lascia spazio ad un mutare impercettibile ma evidente di colori e forme.