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Anatomia di un paesaggio. Quattro pittori italiani a Palazzo Sarcinelli a Conegliano

Anatomia di un paesaggio, Palazzo Sarcinelli, Conegliano Anatomia di un paesaggio, Palazzo Sarcinelli, Conegliano
Anatomia di un paesaggio, Palazzo Sarcinelli, Conegliano
Anatomia di un paesaggio, Palazzo Sarcinelli, Conegliano
Angelo Bellobono, Luca Coser, Giovanni Frangi e Vincenzo Scolamiero protagonisti nella prestigiosa sede di Conegliano

Paesaggi montagnosi, piuttosto che alberi, foglie, piante, boschi tendono a rarefarsi fino ad astrarsi. Al punto che lo spettatore riesce a percepire, nella maggior parte delle loro opere, solo un’eco lontana”. Così il curatore – assieme a Fabio Cosentino – Alberto Dambruoso contestualizza le opere presenti nella mostra “Anatomia di un paesaggio”, appena chiusasi nella sede di Palazzo Sarcinelli a Conegliano. Protagoniste 40 tele di quattro grandi autori contemporanei che interpretano il paesaggio naturale come sguardo verso una dimensione interiore delle nostre esistenze. I nomi? Angelo Bellobono, Luca Coser, Giovanni Frangi e Vincenzo Scolamiero.

 

Anatomia di un paesaggio, Palazzo Sarcinelli, Conegliano
Anatomia di un paesaggio, Palazzo Sarcinelli, Conegliano

Nelle opere presentate in mostra”, aggiunge il curatore, “appare evidente come il paesaggio e la natura, colti nei loro differenti e molteplici aspetti rappresentino, per la maggior parte di loro, la base fondante della loro ricerca. Pur mantenendo ognuno la propria cifra stilistica, si possono trovare delle affinità tra di loro anche dal punto di vista tecnico/esecutivo. Di fatto la natura rappresentata da tutti gli artisti non è mai esplicita ma è semmai accennata, sussurrata”.

 

Anatomia di un paesaggio, Palazzo Sarcinelli, Conegliano
Anatomia di un paesaggio, Palazzo Sarcinelli, Conegliano

Sovrapporre l’atto di finzione dell’agire artistico al dato naturale del paesaggio, nella ricerca di un’ideale simbiosi utile a produrre riflessione e emozione”. Questo è alla base del concept curatoriale proposto: “un sentire in grado di mettere al centro del progetto il sistema di relazioni tra l’essere umano e un ambiente inteso come geografia fisica e immateriale“. Per chi avesse perso la mostra, ecco una galleria di immagini…

 

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