
Una promessa che pulsa in ogni scatto e un desiderio: quello di restituire il senso di meraviglia e realtà con cui si dovrebbe osservare il mondo. È in una raccolta di storie – raccontate da chi quella meraviglia e quel senso di umanità ha reso sue bussole visive – che fino al 24 agosto 2025, il Museo di Santa Giulia a Brescia ospita la prima retrospettiva italiana dedicata a Joel Meyerowitz.
Dal titolo “A Sense of Wonder. Fotografie 1962–2022”, la mostra, promossa da Brescia Musei e curata da Denis Curti, espone oltre novanta immagini di uno dei più grandi maestri della fotografia contemporanea che non ha “solo” immortalato il mondo, ma ha insegnato a guardarlo, davvero.
Era il 1962 quando Meyerowitz, folgorato da un incontro con Robert Frank, abbandonò una promettente carriera da art director per entrare, a piè pari, nel mondo della vera immagine. Bastarono pochi minuti, pochi istanti trascorsi a osservare quel gigante della fotografia in azione, che in lui tutto cambiò. E così, chiese in prestito una Leica e dopo due giorni iniziò a catturare il vivo battito della realtà.
Quella realtà che Meyerowitz trovò nella strada, come luogo pulsante sì di caos, ma anche di vita. È infatti accanto a compagni di cammino – come Garry Winogrand e Todd Papageorge, che il fotografo colse, nei boulevard di New York, volti, posture e sguardi, delineando una street photography che è invito all’intimità nel luogo, però, meno intimo che esista.

Ma è proprio la restituzione di quella realtà – nella sua vera, e talvolta cruda, verità – che rende gli scatti di Meyerowitz così profondamente umani, come sottolineato anche nell’audace scelta del colore come modalità comunicativa per le immagini. Perché in un’epoca in cui bianco e nero dominavano la scena fotografica come “unico veicolo d’arte”, scegliere il colore era forse un’eresia, ma fu proprio questo a segnare l’inizio di un nuovo modo di raccontare il mondo. Più vibrante, più empatico, e forse, proprio per questo, più sincero.
E anche quando il soggetto cambiava, restava quel sense of wonder, quel senso della meraviglia, che dà il titolo alla mostra. Dall’America ferita della guerra del Vietnam alle spiagge silenziose di Cape Cod, Meyerowitz mantenne infatti sempre fede al suo obiettivo: indagare l’essere umano e il paesaggio che lo accoglieva, anche quando è quel “paesaggio” era simbolo di morte e distruzione – come nel caso delle rovine di Ground Zero che Meyerowitz documentò come unico fotografo autorizzato dopo l’11 settembre 2001.

©Joel Meyerowitz
Una coreografia dell’istinto, dunque, che trasforma lo sguardo in narrazione, e la fotografia in una forma di “poesia visiva”, in grado di descrivere la realtà con una grammatica tanto personale quanto universale.
Perché dietro l’obiettivo l’artista non cerca la posa, ma la verità. Quella verità che si svela nei gesti minimi, nei silenzi profondi e nel gioco imprevedibile della vita che Meyerowitz non ha “solo” fotografato, ma ha insegnato a guardare, in un modo nuovo e soprattutto vero.
JOEL MEYEROWITZ A Sense of Wonder
Fotografie 1962-2022
25 marzo – 24 agosto 2025
Museo di Santa Giulia, via dei Musei, 81 b, 25121 Brescia BS
+39 030 8174200 | cup@bresciamusei.com