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Sotheby’s. Cézanne, Matisse e Moholy-Nagy tra le stelle della collezione Weinberg

Paul Cézanne, Portrait de Madame Cézanne, circa 1877
Paul Cézanne, Portrait de Madame Cézanne, circa 1877

Stime milionarie e storie affascinanti condiscono il catalogo che Sotheby’s esiterà il 13 maggio 2025 a New York. Al suo interno si distingue in particolar modo il nucleo proveniente dalla collezione di Rolf e Margit Weinberg.

New York. Dopo i rassicuranti risultati raggiunti dalle Spring Sales parigine (con un totale intorno ai 30 milioni di euro) come da tradizione, Sotheby’s lascia il Vecchio Continente e torna nella Grande Mela. Il prossimo 13 maggio, la casa d’aste in occasione dell’asta Modern Evening Sale presenterà un nucleo di opere provenienti dalla collezione di Rolf e Margit Weinberg. Dotati di un gusto colto e raffinato, questi collezionisti visionari hanno raccolto (in poco più di 50 anni) una delle collezioni private più distintive d’Europa, oggi punto di riferimento nel panorama internazionale. Spaziando capolavori della fine del XIX secolo fino ad esempi pionieristici di astrazione ed espressionismo, la collezione include importanti dipinti di Paul Cézanne, Henri Matisse, Edgar Degas, Wassily Kandinsky, Edvard Munch, László Moholy-Nagy ed Egon Schiele.

A guidare l’asta il ritratto, carico di intensità psicologica, di Paul Cézanne, Portrait de Madame Cézanne (circa 1877): una rara e rivelatrice rappresentazione dell’amata e futura moglie dell’artista, Hortense Fiquet. I ritratti che l’artista ha dedicato alla moglie – 29 in totale, 19 dei quali conservati in istituzioni museali – sono considerati tra i più importanti e allo stesso tempo enigmatici della sua opera. Il dipinto cattura lo spettatore con un inedito gioco di colori e volumi che non solo conferisce a Fiquet una presenza dignitosa e grandiosa, ma inaugura anche una modalità ritrattistica che sottolinea il tratto psicologico del soggetto influenzando le successive generazioni di artisti.

Henri Matisse, Le Bras, 1938

Ad accendere ulteriormente gli animi dei collezionisti ci pensa Henri Matisse con Le Bras (1938). Un’opera vibrante, simbolo della maturità artistica di Matisse. Protagonista il colore ricco e le forme semplificate tipiche della sua produzione a Nizza, che anticipano la sintesi formale dei suoi famosi découpage degli anni successivi. Stima? tra i 4-6 milioni di dollari.

Tuttavia, chi potrebbe davvero rubare la scena (con la stima più alta mai attribuitagli, tra i 3-5 milioni di dollari) è l’ungherese László Moholy-Nagy con Am 3 (1923), considerato il suo capolavoro costruttivista. Am 3 riflette dunque l’influenza dell’avanguardia berlinese, del Dadaismo e del Costruttivismo russo, segnando un momento di svolta nella carriera di Moholy-Nagy, che nello stesso anno fu chiamato da Walter Gropius al Bauhaus di Weimar. Non è impensabile che il lotto possa insinuare il record in asta per l’artista, fissato al momento a oltre 6 milioni di dollari da EM 1 Telephonbild.

In catalogo anche maestri del calibro di Edgar Degas con Madame de Rutté, circa 1875, stima 1,5-2 milioni di dollari); Egon Schiele con Gewitterberg (Kapelle auf dem Kreuzberg bei Krumau, 1910), stima 2-3 milioni di dollari; Wassily Kandinsky, Anfang (Beginning,1925). stima 2-3 milioni di dollari; Edvard Munch con Heinrich C. Hudtwalcker (1925), stima 800 mila-1,2 milioni di dollari; e James Ensor con Poissons et coquillages, stima 700 mila-1 milione di dollari.

László Moholy-Nagy, Am 3, 1923
Egon Schiele, Gewitterberg (Kapelle auf dem Kreuzberg bei Krumau), 1910

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