
Tivoli, alle porte di Roma, è da secoli un rifugio d’arte e di meraviglia. Fu proprio qui che, nel 1550, il cardinale Ippolito d’Este, dopo l’ennesimo fallimento nella corsa al soglio pontificio, decise di costruire la sua personale oasi di potere, bellezza e simbologia. Il risultato? Villa d’Este, capolavoro del Rinascimento, oggi patrimonio UNESCO, con i suoi giardini terrazzati, giochi d’acqua spettacolari e affreschi senza tempo.
Dopo oltre 40 anni di chiusura, il 6 maggio 2025 riapre al pubblico la Grotta di Diana, sala sotterranea unica nel suo genere, tornata a splendere grazie a un meticoloso intervento di restauro finanziato dalla maison Fendi, che ha definito il progetto “un atto d’amore” per il patrimonio italiano.
Questa suggestiva cripta mitologica era stata a lungo considerata inaccessibile: i mosaici di vetro e conchiglie si stavano sfaldando, le sculture risultavano danneggiate, il pavimento in terracotta era consumato dal tempo. Oggi, grazie a un restauro durato due anni, ogni dettaglio è stato riportato alla luce – a mano – tessera dopo tessera.
Realizzata tra il 1570 e il 1572 dall’architetto Paolo Calandrino, la Grotta ha pianta a croce ed è interamente decorata con scene mitologiche, cariatidi e pietre semipreziose. Al centro, sotto una volta a botte, si apre una nicchia che un tempo ospitava una statua della dea Diana, simbolo della caccia e della natura selvaggia. Le sculture originali sono oggi custodite nei Musei Capitolini di Roma.
Una delle pareti conduce a una terrazza coperta che offre una vista mozzafiato su Roma – una finestra ideale tra mito e realtà.
Il pavimento, anch’esso restaurato con cura, è decorato con aquile e gigli, emblemi araldici della famiglia d’Este, e mele, frutto simbolicamente legato alla dea Diana. Il nuovo sistema di illuminazione soft, progettato per esaltare gli elementi artistici e architettonici, crea un ambiente immersivo di silenziosa contemplazione.

“Con questo intervento vogliamo contrastare la perdita e l’incuria del nostro patrimonio, restituendo al pubblico un luogo di straordinaria bellezza e significato”, ha dichiarato Andrea Bruciati, direttore dell’Istituto Villa d’Este.
Per Fendi, che nel 2025 celebra il suo centenario, la Grotta di Diana rappresenta l’ultima tappa di un percorso culturale iniziato oltre dieci anni fa: dalla Fontana di Trevi (restaurata nel 2015), alle sale di Villa Medici nel 2022, fino al progetto “Fendi for Fountains”, che ha riportato all’antico splendore numerose fontane storiche di Roma.
Visitare Villa d’Este e la Grotta di Diana significa fare un viaggio nel cuore del Rinascimento italiano, dove architettura, ingegno idraulico e simbolismo esoterico si fondono in un’esperienza unica. A meno di un’ora da Roma, Tivoli si conferma ancora una volta una delle destinazioni culturali più affascinanti d’Italia.