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É morto Guy Ullens, figura chiave nella promozione dell’arte contemporanea cinese

Myriam & Guy Ullens. Courtesy UCCA
Myriam & Guy Ullens. Courtesy UCCA

Dall’attività collezionistica alla fondazione dell’UCCA Center for Contemporary Art di Pechino, insieme alla moglie Ullens ha contribuito alla crescita di un’intera generazione di artisti.

Guy Ullens, miliardario belga che ha creato una delle più importanti collezioni d’arte contemporanea cinese al mondo, è morto il 19 aprile 2025 all’età di 90 anni. La notizia è stata annunciata sui social media dall’UCCA Center for Contemporary Art di Pechino, di cui Ullens era fondatore. Il museo non ha fornito informazioni sulle cause del decesso.

In quanto uno dei primi collezionisti internazionali a sostenere gli artisti cinesi, Ullens ha contribuito a portare riconoscimento globale agli artisti cinesi e al loro lavoro”, ha dichiarato l’UCCA su Instagram. “Il suo impegno instancabile ha anche gettato le basi per la crescita dell’UCCA, fino a renderlo l’istituzione che è oggi, in Cina e nel mondo. Lo ricordiamo con profondo rispetto e gratitudine. La sua eredità rimane viva nelle istituzioni che ha fondato, negli artisti che ha sostenuto e nelle comunità che ha contribuito a costruire. Continuerà a plasmare e ispirare il lavoro e la missione dell’UCCA”.

Guy François Edouard Marie Ullens de Schooten Whettnall era nato il 31 gennaio 1935 a San Francisco, figlio del barone Jean Ullens e della baronessa Marie Thérèse Ullens, entrambi provenienti da nobili famiglie belghe e che all’epoca erano diplomatici negli Stati Uniti. Entrambi provenivano da nobili famiglie belghe. Dopo aver conseguito una laurea in giurisprudenza e un MBA alla Stanford University, Guy Ullens entrò nell’azienda di famiglia, la Raffinerie Tirlemontoise, specializzata nella lavorazione dello zucchero di barbabietola.

L’attività collezionistica si indirizza verso la Cina quando il progetto d’espansione dell’azienda raggiunge il Paese, nel 1984. Inizia così ad acquistare antichità cinesi, tra cui dipinti su rotoli delle dinastie Song, Yuan, Ming e Qing. Fa poi la conoscenza di alcuni tra i più importanti artisti contemporanei quali Ai Weiwei, Liu Xiaodong, Liu Wei, Zeng Fanzhi, Huang Yong Ping, Wang Keping e altri ancora, che sostiene acquistando loro delle opere, spesso a prezzi relativamente bassi.

Insieme alla moglie Myriam, assembla negli anni una collezione che è arrivata a comprendere tra le 1.500 e le 2.000 opere, gran parte delle quali conservate a Ginevra. Nel 2007, i coniugi Ullens hanno fondato l’Ullens Center for Contemporary Art nella 798 Art Zone di Pechino come museo privato per la loro collezione. La prima mostra si intilava eloquentemente “85 New Wave: The Birth of Chinese Contemporary Art”. All’istituzione si può inolte attribuire il merito, in parte, di aver dato il via a un’ondata di musei privati sorti in Cina nel decennio successivo. Nel 2017 gli Ullens hanno venduto il museo ad alcuni investitori cinesi, che l’hanno ribattezzato UCCA Center for Contemporary Art.

Oltre a sostenere gli artisti, Ullens ha anche contribuito a creare un mercato secondario per l’arte contemporanea cinese, presentando all’asta una serie di opere. Come i 50 lavori offerti da Sotheby’s Hong Kong nel 2013, tra cui The Last Supper di Zeng, venduta per 23,3 milioni di dollari: all’epoca record d’asta per l’arte contemporanea asiatica. Luminosa parabola collezionistica interrotta nel 2023, quando Myriam è stata assassinata fuori dalla casa della coppia, vicino a Bruxelles, per mano del figliastro Nicolas Ullens, nel contesto di una disputa ereditaria. Ora l’uomo si trova agli arresti domiciliari in attesa del processo che dovrebbe iniziare nel 2026.

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