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Letture di primavera, le nuove uscite da non perdere

Una selezione di letture tra le più recenti pubblicazioni che hanno animato il panorama letterario in Italia in questa primavera.
Parlare di clima – Ferdinando Cotugno

Il tempo di ritorno (Guanda) è, in statistica, la probabilità che un evento estremo si ripeta: un’alluvione, un’ondata di calore, ma anche un amore, uno scudetto, un attacco di panico. È il tempo che ci vuole perché i grandi traumi tornino a bussare alla porta. E oggi, con la crisi climatica che accorcia sempre più le distanze tra una catastrofe e l’altra, siamo diventati una società post-traumatica di massa.

In Tempo di ritorno di Ferdinando Cotugno, il protagonista ripercorre la storia della sua famiglia, una “piccola nazione fondata sui combustibili fossili”: il nonno operaio all’Italsider di Bagnoli, il padre camionista, la madre che passa dagli studi umanistici alla gestione di una ditta di trasporti. Una storia di carbone e gasolio che nasce nella Napoli industriale e si fa parabola dell’Italia intera, dal dopoguerra a oggi.

Non è solo una storia di clima, ma, come ogni storia, è anche una storia di clima. Due generazioni si incontrano: quella dei padri che hanno lottato per uscire dalla povertà e costruire un benessere spesso insostenibile, e quella dei figli che quel benessere lo hanno ereditato, insieme a un mondo sull’orlo del collasso.

Send Nudes – Saba Sams

La giovane autrice britannica Saba Sams esordisce, in Italia con Mondadori, con una raccolta di racconti che esplorano con acutezza le esperienze delle donne della Generazione Z, tra fragilità, euforia e precarietà. I personaggi navigano relazioni tossiche, attrazioni sbilanciate e momenti di solitudine, spesso ribaltando le aspettative e rifiutando il ruolo di vittime.

Storie come Snakebite e Blue 4eva mostrano dinamiche di potere e amicizie complesse, mentre Send Nudes affronta il tema del corpo e dell’autostima con uno sguardo liberatorio. La scrittura di Sams è vivida e diretta, senza sentimentalismi, con dialoghi taglienti e immagini memorabili.

Pur richiamando autrici come Ottessa Moshfegh, Sams si distingue per la gioia di vivere dei suoi personaggi, sempre curiosi e resilienti nonostante le disillusioni. Una voce fresca e promettente nella narrativa contemporanea.

MaqlubaSari Bashi

Maqluba (Voland) è un romanzo autobiografico che racconta l’amore tra Sari, avvocata israelo-americana impegnata nei diritti umani, e Osama, professore palestinese di Gaza, costretto a vivere sotto l’occupazione israeliana a Ramallah. La loro storia, iniziata nel 2010, è segnata dalle barriere fisiche e politiche: permessi di spostamento negati, identità culturali conflittuali e la costante paura di Osama di non poter proteggere una famiglia in un contesto di violenza.

Il titolo, Maqluba (che in arabo significa “capovolto”), riflette la necessità dei protagonisti di ribaltare continuamente le prospettive per sopravvivere, come il piatto tradizionale che si serve rovesciandolo. Vincitore nel 2021 del premio del Ministero della Cultura israeliano come miglior esordio, Maqluba è un testo cruciale per comprendere le tensioni pre-2023 tra Israele e Palestina. La storia, sebbene ambientata negli anni 2000, purtroppo è ancora attuale.

L’impossibile ritorno – Amélie Nothomb 

Un viaggio malinconico nel Giappone dell’infanzia, tra amore e inadeguatezza. Nothomb torna con l’amica Pep nei luoghi di Stupore e tremori, scoprendo che il paese amato resta un “fallimento amoroso”. La scrittura è un dialogo intimo con se stessa, mentre legge Controcorrente di Huysmans. Il finale sublime, come un haiku, racchiude il senso di un ritorno impossibile: il Giappone è casa e allo stesso tempo un sogno irraggiungibile. Per chi la ama, un tassello prezioso della sua autobiografia letteraria pubblicata da Voland.

Conversazioni con la macchina – Valentina Tanni

Conversazioni con la macchina di Valentina Tanni (Tlon) è un viaggio attraverso l’arte che trasforma l’intelligenza artificiale da strumento a interlocutore. Non un trattato tecnico, ma una mappa di possibilità inattese: opere dove algoritmi diventano complici, critici, persino sabotatori del processo creativo. L’autrice sfuma la retorica dell’IA come minaccia o servitù, mostrandoci invece relazioni simbiotiche, a volte ambigue, spesso poetiche.

Il libro rivela come artisti contemporanei usino le macchine per smascherare i nostri stessi pregiudizi – un algoritmo può essere uno specchio deformante che rivela distorsioni culturali, un partner performativo che reagisce imprevedibilmente al gesto umano. Tanni non offre soluzioni definitive, ma apre scenari in cui la creatività condivisa supera lo schema servo-padrone.

Il messaggio è chiaro: il vero rischio non è la tecnologia, ma l’immaginario di dominio che le imponiamo. E l’arte, con la sua capacità di destabilizzare, diventa un laboratorio essenziale per reincantare questo rapporto. Per chi è stanco dei soliti dibattiti polarizzati, questo saggio è un’occasione per abbandonare le paure e immaginare un dialogo alla pari con le macchine.

Portofino Blues Valerio Aiolli  

Un affondo nell’Italia occulta tra jet set, torbidi affari e misteri irrisolti. Aiolli per Voland rilegge il cold case della contessa Vacca Agusta (scomparsa nel 2001) come metafora di un Paese inchiodato alle sue contraddizioni: dagli anni Settanta al nuovo millennio, tra golpismi, finanza opaca e occulte relazioni internazionali. La ricostruzione – tra Liguria, Costa Azzurra e Miami – evita il pettegolezzo per indagare l’intreccio tra potere, denaro e morte. Romanzo civile che trasforma un giallo mondano in parabola storica, con un finale aperto come le ferite del Paese.

L’arte del matrimonio – Stephanie Bishop 

Lucie e Patrick hanno deciso di festeggiare l’anniversario di matrimonio su una nave da crociera che dall’Alaska attraversa lo stretto di Bering e si spinge fino al Giappone. Per giorni, bevono, leggono, fanno sesso. Attorno, solo acqua. Poi una tempesta. Patrick sparisce. E resta lei, J.B., scrittrice affermata e moglie, a interrogarsi non solo sulla scomparsa del marito ma sulla natura stessa del loro legame.

Con uno stile affilato e sensuale, l’autrice ci accompagna in un viaggio che è al tempo stesso geografico e interiore. Patrick, un tempo maestro e figura di culto, è ormai un uomo in ombra, superato dalla fama crescente della moglie. La crociera si fa allora metafora di un equilibrio pericoloso, in cui il potere – creativo, sentimentale, simbolico – si sposta lentamente da una parte all’altra. Il romanzo scava nelle dinamiche di coppia e nelle gerarchie implicite che definiscono chi crea e chi osserva, chi plasma e chi viene ispirato, chi scrive e chi viene scritto.

Ma è anche una riflessione sul lavoro culturale, sulla tensione fra autenticità e successo, fra narrazione e verità. «Tutto quello che si scrive nei libri può essere usato contro chi l’ha scritto», si legge a un certo punto: una frase che suona come un avvertimento, ma anche come una confessione.

Questo romanzo parla di lutto, desiderio, finzione e memoria. Lo fa con intelligenza, lasciando che siano i vuoti a parlare, le omissioni a costruire la tensione. E ci ricorda che a volte la vera trama non è ciò che accade, ma ciò che scegliamo di raccontare.

Brave ragazze. Una storia di anoressia – Hadley Freeman

Hadley Freeman è un memoir crudo ma centrato che esplora l’ossessione distruttiva dell’anoressia. Freeman, ex corrispondente di moda del Guardian, combina la sua esperienza personale con analisi approfondite, sfatando miti comuni sul disturbo. L’autrice racconta come un commento casuale – “Vorrei essere normale come te” – abbia innescato la sua battaglia contro il cibo durante l’adolescenza. Il libro rivela la mentalità distorta dell’anoressia: “Non è il desiderio di essere magre, ma di apparire malate”, scrive Freeman. Le sezioni sui ricoveri in ospedale sono agghiaccianti, tra pazienti in competizione per essere “le più fragili” e madri divorate dai sensi di colpa. Conclude con un appello a cambiare gli standard impossibili imposti alle donne, perché “se modifichiamo i nostri corpi, cambiamo noi stesse”.

Non pensare caraAlice Robb

Alice Robb, ex allieva della School of American Ballet, racconta il lato oscuro di questo mondo del ballo: “«Non pensare, cara. Fai e basta» era il mantra di Balanchine”. Poche ballerine raggiungono il professionismo, ma molte vivono l’esclusione come un fallimento esistenziale. Storie come quelle di Misty Copeland o Alicia Alonso si intrecciano a quelle di compagne costrette a digiunare o a danzare con ossa fratturate. Robb si interroga sul paradosso della danza: “arte sublime che nutre ossessioni, ma anche strumento di resistenza corporea.” Un memoir che unisce critica sociale e amore viscerale per un’arte “capace di ferire e liberare allo stesso tempo.”

Bel modo di morire – Bella Mackie 

Dopo Come uccidere la tua famiglia, con Bel modo di morire, Bella Mackie torna a raccontare i legami familiari attraverso una lente deformante fatta di ironia nera e spietato disincanto. Il romanzo si apre sulla morte di Anthony Wistern, miliardario vanitoso e narcisista, ucciso durante la propria festa di compleanno, e procede come una satira sulla ricchezza, l’eredità e le maschere sociali. Alternando registri grotteschi e momenti di autentica crudeltà emotiva, Mackie costruisce una galleria di personaggi moralmente ambigui che si contendono l’eredità senza nessuna remora, sospinti più dall’avidità che dal dolore. La presenza di una detective amatoriale, star di TikTok e appassionata di true crime, introduce un elemento contemporaneo che sdrammatizza il noir classico senza banalizzarlo.  

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