
L’arte, si sa, è un mondo in cui anche un piccolo errore può fare la differenza. A volte basta un passo falso, e la storia si arricchisce di aneddoti curiosi
È il caso, per esempio, di un piccolo graffio che ha rovinato un’opera di Mark Rothko, Grigio, arancione su marrone, n. 8, esposta al Museum Boijmans Van Beuningen di Rotterdam. Un bambino, con la sua innocente curiosità, ha accidentalmente danneggiato l’opera, che vale circa 50 milioni di dollari. Ma niente panico, il danno sembra essere “superficiale” e, seppur visibile, non ha intaccato la bellezza complessiva del dipinto. La causa? I dipinti non verniciati di Rothko sono particolarmente vulnerabili a graffi, proprio per la loro superficie delicata.
Un altro curioso episodio coinvolge una stampa di Andy Warhol, Queen Beatrix della serie “Reigning Queens” del 1985, che, durante dei lavori di restauro in un municipio nei Paesi Bassi, è finita…nella spazzatura! Un errore, certo, ma che ha avuto anche qualche conseguenza più ampia. Quasi 50 opere d’arte sono scomparse durante il trasloco e il restauro dell’edificio, tra cui questa preziosa stampa del valore di circa 40.000-50.000 dollari.
La verità è che l’arte, purtroppo, non sempre arriva nelle mani giuste. Non si tratta di mancanza di rispetto, ma piuttosto di coincidenze inaspettate. Un graffio di troppo, un errore di valutazione e, in pochi istanti, si può vedere un’opera prendere una direzione che nessuno si sarebbe aspettato. Certo, la situazione può sembrare paradossale, ma in fondo, è proprio nella sua imprevedibilità che sta un po’ del suo fascino.
Così, mentre i curatori e gli esperti si rimboccano le maniche per sistemare i danni, noi a volte possiamo anche sorridere, pensando a come, a volte, le conseguenze dei “maneggi” delle opere si facciano strada anche nei modi più imprevedibili. E magari, alla fine, qualche “danno” potrebbe rivelarsi una nuova opportunità di riflessione.