
Il tappeto rosso più famoso del mondo ha accolto ancora una volta un parterre di star stellare per l’annuale Met Gala, l’evento di beneficenza più atteso del fashion system.
Quest’anno, la grande serata del Metropolitan Museum ha celebrato l’inaugurazione della mostra “Superfine: Tailoring Black Style”, che esplora l’evoluzione dello stile Black attraverso i secoli. E le celebrità non si sono fatte pregare: tra omaggi colti, look audaci e citazioni d’arte, il red carpet è diventato una passerella d’alta cultura.
Un tailleur da favola quello di Cardi B, firmato Burberry: velluto verde intenso, silhouette perfetta, occhi verde smeraldo e chioma ramata. L’immagine evocava la Veronica Veronese di Rossetti, musa ispiratrice e artista al tempo stesso. Lussuosa e romantica, la rapper si è trasformata in un’icona pittorica.

Vestiti di cremisi e righe ipnotiche firmate Moncler by Edward Enninful, Alicia Keys e Swizz Beatz hanno incarnato il minimalismo visionario di Frank Stella. I loro completi gessati, sofisticati e perfettamente coordinati, ricordavano Rectangular Orange Painting with Diagonal Pattern: essenzialità che non rinuncia al colpo d’occhio.

Con mantella blu, broccato dorato e gioielli regali, Colman Domingo ha conquistato il red carpet con un look firmato Valentino che parlava la lingua dei re. L’omaggio era doppio: ad André Leon Talley, leggendario editor di Vogue, e a Luigi XIV nel celebre ritratto di Rigaud. Una vera lezione di regalità contemporanea.

Volumi teatrali, colori forti e accessori da gentleman eccentrico: il look Thom Browne di Janelle Monáe è stato un tributo vivente a Il figlio dell’uomo di Magritte. Senza mela, ma con monocolo e bombetta, ha portato sul tappeto rosso una riflessione sull’identità e lo sguardo.

Sfarzoso, ludico e ultra-lucido: l’ensemble magenta di Chappell Roan, creato con Paul Tazewell, sembrava uscito dallo studio di Jeff Koons. Tra harlequin-style e richiami disco, il suo abito era “il cugino glam” del celebre Balloon Dog. Massimalismo che balla e brilla.

Tra i momenti più acclamati della serata, Zendaya ha incarnato il ritratto Slick di Barkley L. Hendricks: completo bianco impeccabile, fedora a tesa larga, rossetto rosso e portamento da queen urbana. Il tutto firmato Pharrell Williams per Louis Vuitton. Un manifesto di eleganza contemporanea, ma anche storica.

In un abito rosa etereo firmato Prabal Gurung, Shakira ha evocato le fluttuanti Isole Circondate di Christo e Jeanne-Claude. Il lungo strascico sembrava danzare sulle scale del Met, fondendo scultura, performance e femminilità in un unico gesto scenografico.

Icona tra le icone, Diana Ross ha dominato la scena in un abito bianco con strascico infinito e piume sontuose, che lei stessa ha disegnato. Un parallelo possibile? Ovviamente la Maria Antonietta di Vigée-Lebrun, in un’esplosione di opulenza, potere e teatralità
