Print Friendly and PDF

Aste Bolaffi, dal Léger milionario alle fluorescenze di Peter Halley: gli highlight dell’asta di Torino

Fernand Léger (1881-1955), Nature Morte (Contraste de formes) Fernand Léger (1881-1955), Nature Morte (Contraste de formes)
Fernand Léger (1881-1955), Nature Morte (Contraste de formes)
Fernand Léger (1881-1955), Nature Morte (Contraste de formes). Stima 800mila – 1,2 milioni di euro

Nature Morte (Contraste de formes) di Fernand Léger è il lotto di punta dell’asta di arte moderna e contemporanea che Aste Bolaffi ha in programma il 13 maggio 2025 a Torino. Ma non è l’unico, ecco di seguito le opere su cui puntare l’attenzione.

«Finita oggi la n.4 della serie Contrasti. Kahnweiler dice che sembra uno scoppio di motore. Bene. Voglio che i miei quadri esplodano come petardi. I borghesi devono temerli come le fabbriche di notte», scriveva Fernand Léger sul suo taccuino nel biennio in cui, con Nature Morte (Contraste de formes), mise a punto la sua personale e distintiva interpretazione del Cubismo, sospeso tra rappresentazione e astrazione.

Oggi, più che temerla i borghesi – o meglio, i collezionisti – la desiderano ardentemente, preparandosi a darsi battaglia durante l’asta del 13 e 14 maggio a Torino, dove Aste Bolaffi la proporrà all’incanto. Realizzata tra il 1913 e il 1914 e appartenuta alle collezioni milanesi Frua e Jucker, furono questi ultimi nel 1962 a proporre l’opera in vendita, per l’ultima volta, attraverso la casa d’aste Brera (oggi non più attiva). Sono dunque più di sessant’anni che il dipinto non passa sul mercato.

Non sorprende, dal momento che altri lavori della stessa serie, Contraste de formes, sono conservati da alcuni dei più importanti musei del mondo, tra cui, solo per citarne alcuni, il Guggenheim e il Moma a New York, la National Gallery a Washington, il Centre Pompidou a Parigi, la Tate Modern a Londra e il Thyssen-Bornemisza a Madrid. Come non sorprende l’elevata stima posta sul lotto: 800 mila-1,2 milioni di euro. Si tratta infatti di un’opera cruciale per lo sviluppo del Cubismo e la nascita dell’arte astratta, dove attraverso la giustapposizione di forme geometriche elementari, come cilindri e blocchi, e colori primari, Léger esaspera la visione cubista spingendola verso l’astrazione pura, così da rappresentare la frenesia della vita moderna.

Massimo Campigli, Estate. Stima 35-50 mila euro
Massimo Campigli, Estate. Stima 35-50 mila euro

Guarda invece al classicismo Alberto Savinio in Promenade (stima 100-150 mila euro), senza però rinunciare a una sua reinterpretazione. La scena ricorda infatti i dipinti neoclassici cari anche al fratello De Chirico, con la presenza di due cavalli lungo una spiaggia irreale. La coppia è però trasfigurata, resa chimerica dai busti umani, di un uomo e una donna, che trasformano le creature in una sorta di centauri. Sulle stesse cromie tenui si muove anche Estate (stima 35-50 mila euro) di Massimo Campigli, dove troviamo una gruppo di donne borghesi (forse quelle che voleva spaventare Léger?) intente a rilassarsi e prendere il sole. Lo stile, sintetico e dal sapore quasi primitivista, è quello tipico dell’autore. Nel catalogo spicca poi un lavoro di un altro importante autore italiano. Si tratta di Mario Schifano, in asta con Paesaggio anemico (stima 16-20 mila euro), dove ritroviamo alcuni elementi ricorrenti nella poetica dell’autore. L’accenno paesaggistico, qui evidenziato dalla stratificazione orizzontale dei piani e da un accenna di cielo e sole, così come dai cuori pop che accendono l’opera e la punteggiano come un campo fiorito.

Se guardiamo agli autori internazionali, non sono pochi i nomi e i dipinti che spiccano. A partire dalla gouache di Salvador Dalì, Le suicide de Romeo dans le tombeau de Juliette del 1975 (stima 30-40 mila euro), passando per il raro studio del Ritratto di Rose von Rosthorn-Friedmann di Gustave Klimt (stima 28-35 mila euro) e arrivando all’importante disegno di Paul Klee del ‘22 Zeichnung zu KN der Schmid eseguito per la moglie di Kandinsky, Nina, testimonianza dell’amicizia tra i due artisti (stima 18-26 mila euro). Stime alla mano, il lotto più quotato è però Connection, un’opera del 2005 firmato Peter Halley. Ricca dei suoi tipici colori fluorescenti, l’opera è valutata 80-120 mila euro. Un incanto che dalle fabbriche di notte evocate da Léger arriva fino alla più confortante ricerca cromatica, senza il minimo compromesso sulla qualità della proposta.

Mario Schifano, Paesaggio anemico. Stima 16-20 mila euro
CATALOGO COMPLETO

Commenta con Facebook