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TEFAF New York, al via l’edizione 2025: ecco gli highlight

Emma Reyes, White Poppy (1979). Courtesy of Leon Tovar. Emma Reyes, White Poppy (1979). Courtesy of Leon Tovar.
Emma Reyes, White Poppy (1979). Courtesy of Leon Tovar.
Emma Reyes, White Poppy (1979). Courtesy of Leon Tovar.

91 espositori provenienti da tutto il mondo, dal 9 al 13 maggio 2025, si ritrovano al Park Avenue Armory per TEFAF New York, uno dei più importanti eventi fieristici dell’anno.

Arte moderna e contemporanea, gioielli, antichità e design di livello mondiale, la fiera è un vero e proprio viaggio nel tempo e nel collezionismo. Con 78 espositori di ritorno e 13 esordienti, l’edizione 2025 di TEFAF New York apre oggi le sue porte a collezionisti e appassionati giunti a New York per uno degli eventi chiave del calendario artistico. Presenti tutte le migliori realtà del settore, che qui propongono i pezzi forti raccolti nei mesi precedenti e tenuti pronti per l’occasione.

Tra questi c’è White Poppy (1979) di Emma Reyes, presentata in fiera da Leon Tovar Gallery. Il dipinto raffigura un papavero bianco in piena fioritura accanto a cinque boccioli nell’ombra, nel pieno stile dell’artista, fatto di composizioni vivaci e ritratti floreali resi in modo vivido. Il papavero è da intendersi probabilmente come un invito alla pace. Presentato da Almine Rech, Jeune Fille au bouquet di Marie Laurencin rappresenta una giovane donna circondata da fiori di varie forme e colori, un’ode ideale al fascino femminile. O del femminile, inteso come attributo che attraversa i generi, come del resto crede l’artista, antesignana della causa queer.

Davvero particolare il Tavolino da caffè Liquid Glacial disegnato da Zaha Hadid, presentato dalla David Gill Gallery. Con la sua superficie sottilmente increspata, il tavolo ricorda il movimento dell’acqua, incarna quella morbida transizione delle forme che è poi la cifra dell’architettura di Hadid. A cavallo tra arte classica e arte decorativa anche l’opera di Alberto Giacometti, Masque coiffure. Una scultura in gesso con tracce di doratura che troviamo nello stand di Galerie Marcilhac, e che l’artista realizzò unendo attenzione geometrica alle forme e intensa rappresentazione figurativa.

Tra gli highlight della fiera spicca anche Meat Counterè, uno dei primi dipinti di Robert Cottingham presentato da Georges-Philippe & Nathalie Vallois. Un esempio estremamente raro del suo lavoro degli anni ’60, che rivela l’influenza che ha avuto il passato dell’artista nell’ambito pubblicitario, ed evidenziando il suo interesse per un crudo realismo. Si nota poi l’attenzione di Cottingham per i dettagli, che lo spinge a marcare i riflessi o le marmorizzazioni, mantenendo l’aspetto pittorico delle pennellate e delle fasce di colore.

Chiudiamo segnalando l’Untitled di Waldemar Cordeiro, uno dei più grandi esponenti dell’arte concreta brasiliana degli anni ’50, la cui importanza è sempre più riconosciuta a livello globale, soprattutto dopo la partecipazione alla Biennale di Venezia del 2024. Nell’opera presentata da Mayor Gallery troviamo il suo raffinato gioco formale e cromatico espresso con leggerezza e precisione. Lo stesso spirito con cui i collezionisti sono chiamati a vivere questi intensi giorni newyorkesi.

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