
Il Regno del Marocco partecipa alla Biennale Architettura di Venezia con un progetto che celebra il legame tra tradizione e innovazione
Presentata all’Arsenale, la mostra Materiae Palimpsest – firmata dagli architetti marocchini Khalil Morad El Ghilali ed El Mehdi Belyasmine – ruota attorno al tema dell’architettura di terra in Marocco. Mettendo in linea il sapere artigianale tradizionale alle tecnologie digitali più avanzate. Un’esperienza immersiva nella costruzione in terra, che ne mette in luce durabilità, versatilità e valore estetico. E la propone come risposta sostenibile alle sfide ambientali e sociali contemporanee.
Al centro del progetto c’è l’idea della terra come materiale circolare, locale e rinnovabile, che permette un uso efficiente delle risorse riducendo sprechi e impatti ambientali. Il padiglione esplora i concetti di economia circolare e trasmissione del sapere, valorizzando la saggezza collettiva e le pratiche costruttive tramandate di generazione in generazione.
L’allestimento è anche un omaggio all’identità marocchina: fra architetture storiche del deserto e moderne tecniche di ingegneria sostenibile. Mostrando come il passato possa dialogare con il presente per immaginare un futuro più responsabile e radicato nel territorio.
L’esposizione è arricchita da installazioni tattili e proiezioni digitali, che invitano i visitatori a esplorare le texture della terra. Al centro del padiglione, ologrammi interattivi illustrano i gesti e gli strumenti di due artigiani marocchini, veri custodi di un sapere ancestrale. Le pareti del padiglione sono adornate dalle opere tessili dell’artista Soumiya Jalal, che intreccia arte e memoria in una narrazione visiva coerente con il tema della mostra.
