
Un’idea geniale, una sfida scientifica e un po’ di ironia: l’artista britannico Stuart Semple fa di nuovo parlare di sé con un’innovativa creazione che si ispira a un colore mai visto prima.
Stuart Semple, noto per le sue versioni alternative delle vernici più esclusive, ha lanciato una nuova vernice che replica il colore recentemente scoperto dai ricercatori dell’Università della California, Berkeley. Chiamato olo, questa tonalità blu-verde è stata percepita per la prima volta in laboratorio attraverso un esperimento innovativo: raggi laser puntati direttamente sulla retina dei volontari, stimolando selettivamente le cellule fotosensibili. Una percezione fuori dallo spettro visibile fino a quel momento, che Semple ha deciso di riprodurre con il suo pigmento yolo.
Disponibile per 10.000 sterline (circa 29,99 sterline per gli artisti), questa vernice non è solo un prodotto, ma un atto di sfida al monopolio delle tecnologie artistiche. Semple, che ha già creato vari “alternative” a pigmenti esclusivi come il blu oltremare di Yves Klein e il “nero più profondo”, ha scelto un approccio più artigianale rispetto alla scienza. Mescolando pigmenti con agenti ottici fluorescenti capaci di assorbire la luce ultravioletta e restituirla in una tonalità blu, l’artista ha utilizzato uno spettrometro per affinare il suo yolo, cercando di avvicinarsi il più possibile all’esperienza visiva descritta dai ricercatori.

“Credo che i colori debbano essere accessibili a tutti”, ha dichiarato Semple, criticando apertamente le pratiche di appropriazione del colore da parte di aziende e individui. La sua vernice, quindi, non è solo una replica scientifica, ma una provocazione sociale: rendere l’arte e la percezione visiva accessibili a chiunque.
Tuttavia, non tutti sono convinti che yolo possa veramente catturare la magia dell’esperimento scientifico. Gli scienziati coinvolti nello studio, tra cui il ricercatore Austin Roorda, hanno sottolineato che l’esperienza sensoriale unica provocata dal laser è impossibile da riprodurre completamente con pigmenti fisici. “Qualsiasi tentativo impallidisce al confronto”, ha dichiarato Roorda, pur elogiando l’iniziativa di Semple. Il ricercatore ha anche scherzato, raccontando di aver provato a replicare il colore mescolando liquore al melone e Blue Curaçao, con risultati visivi… discutibili, ma comunque curiosi.
In ogni caso, yolo sta già facendo parlare di sé come una delle creazioni artistiche più intriganti e provocatorie degli ultimi anni, unendo l’arte, la scienza e la voglia di rendere l’inaccessibile un po’ più vicino.














