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Triennale Milano, al via l’esposizione internazionale: le prime immagini di Inequalities

Shapes of Inequalities Fragapane ©Alessandro Saletta e Agnese Bedini - DSL Studio
Shapes of Inequalities Fragapane ©Alessandro Saletta e Agnese Bedini – DSL Studio

Si è esaurita questa mattina, 12 maggio, l’attesa per la 24ª Esposizione Internazionale di Triennale Milano, con la cerimonia inaugurale che ha aperto l’edizione intitolata Inequalities, in mostra fino al 9 novembre 2025.

Dopo aver affrontato i temi della sostenibilità, nel 2019 con Broken Nature, e i misteri dell’universo, dallo spazio cosmico fino alla scala invisibile dei virus, nel 2022 con Unknown Unknowns, la Triennale chiude questa trilogia focalizzando la riflessione sulla dimensione umana e affrontando un tema urgente e politico come quello delle crescenti diseguaglianze che caratterizzano le città e il mondo contemporaneo.

Afferma Stefano Boeri, presidente di Triennale Milano: “Dentro le sale della nostra Triennale, per sei mesi, parleremo di diseguaglianze. Lo faremo parlando di città e spazi, ma anche di corpi e vite. Lo faremo grazie a una serie di esposizioni che mostreranno come ricchezze immense siano oggi nelle mani di un minuto pugno di individui. E di come oggi nascere poveri sia una condizione irreversibile per milioni e milioni di abitanti del pianeta. Lo faremo raccontando di come le diseguaglianze – quelle con cui nasciamo e quelle che incontriamo o addirittura creiamo nel corso del tempo – agiscano sulle aspettative di vita e di salute di ciascuno di noi. Parleremo dei ghetti e delle guerre, massima espressione di diseguaglianze così rigide, così profondamente ingiuste, da trasformarsi in crudeli dispositivi di morte. Ma nella mostra che visiterete incontrerete anche le buone idee, le politiche attente, i progetti migliori che sanno a volte trasformare le diseguaglianze in fertili differenze, in qualità condivise che permettono a individui pur differenti di scambiarsi valori, arricchendosi reciprocamente. Con Inequalities, Triennale Milano non pretende dunque di esaurire un tema, ma piuttosto, come ha sempre fatto, di suggerire delle riflessioni e di proporre alcune soluzioni”.

In particolare, per affrontare un tema così ampio e complesso, Triennale Milano ha raccolto pensieri, idee e proposte di ricercatori, creativi e studiosi di varie discipline provenienti da diverse parti del mondo, mantenendo due direttrici principali: la geopolitica delle diseguaglianze e la biopolitica delle diseguaglianze. Il piano terra del Palazzo dell’Arte ospita così le riflessioni sulla dimensione geopolitica, riferite soprattutto, ma non solo, al mondo delle città e in particolare al nuovo significato che hanno assunto oggi nelle diverse sfere della vita urbana i due termini contrapposti di “ricchezza” e “povertà”. Il primo piano è invece dedicato alle implicazioni biopolitiche delle diseguaglianze sociali, economiche e di genere, e in particolare alle abitudini, stili e aspettative di vita nelle società contemporanee, partendo dall’osservazione della biodiversità dei e nei corpi sociali, e considerando la loro diversa mobilità nello spazio.

Entrando nel merito del progetto espositivo, Inequalities è composta da 8 mostre curate da: Giovanni Agosti e Jacopo Stoppa; Beatriz Colomina e Mark Wigley; Marco Sammicheli e Nic Palmarini; Nina Bassoli; Hans Ulrich Obrist e Natalia Grabowska; Seble Woldeghiorghis, Damiano Gullì, Jermay Michael Gabriel (Black History Months Milano); Norman Foster e Norman Foster Foundation; Telmo Pievani.

A queste si affiancano inoltre 10 progetti speciali, realizzati da: Amos Gitai; Elizabeth Diller / Diller Scofidio + Renfro; Theaster Gates; Federica Fragapane; Filippo Teoldi; Maurizio Molinari; Kimia Zabhiyan (Grenfell Next of Kin); Jacopo Allegrucci; DAStU e CRAFT, Politecnico di Milano; Donatella Sciuto, Politecnico di Milano.

Di seguito le prime immagine dell’esposizione, visitabile fino al 9 novembre 2025.

©Alessandro Saletta e Piercarlo Quecchia – DSL Studio
Cities ©Alessandro Saletta e Agnese Bedini – DSL Studio
©Alessandro Saletta e Piercarlo Quecchia – DSL Studio
We the Bacteria ©Alessandro Saletta e Agnese Bedini – DSL Studio
Portraits of Inequalities. Pittura di classe ©Alessandro Saletta e Agnese Bedini – DSL Studio
Padiglione Cina – Exhibition Design
Maghras Saudi Pavilion_Image by Valentina Sommariva

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