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Frank Gehry, l’iconico, per un nuovo Museo di Belle Arti a Taiwan

Rendering del Museo dell'innovazione medica della CMU, Taiwan.
Rendering del Museo dell’innovazione medica della CMU, Taiwan.
Un’icona architettonica sta per nascere nel cuore dell’Asia orientale. La China Medical University (CMU) ha dato ufficialmente il via alla costruzione del suo nuovo Museo di Belle Arti, all’interno del campus di Shui-Nan, in quello che promette di diventare un punto di riferimento culturale di portata internazionale. A firmare il progetto è Frank Gehry, architetto premio Pritzker e padre dell’architettura decostruttivista.

Per la prima (e probabilmente unica) volta, Gehry lascia il suo segno monumentale in Asia orientale: un gesto raro, nato da un invito personale del dottor Chang-Hai Tsai, presidente della CMU.“Attraverso l’architettura e l’arte, vogliamo offrire al mondo uno scorcio dello spirito di Taiwan”, ha dichiarato il dott. Tsai. E Gehry ha risposto con una creazione che sfida i confini tra edificio e scultura: una struttura fluida, riflettente, viva.

Il museo sarà rivestito da lamiere d’acciaio inossidabile ondulate, pensate per riflettere il cielo, la luce e la natura circostante come un acquerello in movimento.“Volevo che l’edificio respirasse, brillasse, che cambiasse con il sole e le stagioni”, ha raccontato Gehry in un’intervista al New York Times. Ispirato dai riflessi dell’acqua e delle superfici specchiate, il progetto invita a un dialogo continuo tra natura, architettura e paesaggio urbano.

Modello del Museo dell’innovazione medica della CMU, Taiwan.

Ma non si tratta solo di bellezza. Il Museo di Belle Arti della CMU è pensato come un motore culturale e educativo. Una “casa delle idee, delle identità e dell’innovazione” — secondo la visione originaria del masterplan del campus Shui-Nan, redatto dallo studio SOM di New York — destinata a collegare la CMU alle grandi istituzioni culturali del mondo.

In programma, collaborazioni con l’Asia Museum of Modern Art e con giganti accademici e museali come il Fogg Museum di Harvard, il Cantor Arts Center di Stanford, l’Ashmolean di Oxford e il Fitzwilliam di Cambridge.

Per il presidente Tsai, il museo rappresenta un nuovo paradigma per l’università: un’estensione dell’eccellenza accademica verso le frontiere dell’estetica e della cultura globale. “Le grandi università del mondo, come Harvard, Stanford, Oxford e Cambridge, ospitano anche grandi musei. Questo è il modello a cui aspiriamo”.

La conclusione dei lavori è prevista per il 2028, ma il progetto già oggi si impone come simbolo di una Taiwan che guarda lontano: un faro architettonico e culturale che promette di ridefinire il ruolo dell’arte nella società contemporanea.

Rendering del Museo dell’innovazione medica della CMU, Taiwan.

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