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Sotheby’s, Basquiat milionario nella serata delle collezioni Gladstone, Luxembourg, Lichtenstein

Jean Michel Basquiat, Untitled, 1981, est $10-15 million
Jean Michel Basquiat, Untitled, 1981

Era forse l’appuntamento più atteso della settimana e non ha deluso. L’asta di Sotheby’s del 15 maggio, che raccoglieva i nuclei di opere provenienti dalle collezioni di Barbabra Gladstone, Daniella Luxembourg e Roy Lichtenstein ha chiuso 186,1 milioni di dollari totali.

Se ieri parlavamo di qualità delle opere, stime ragionevoli e garanzie nella fascia alta come gli ingredienti immancabili di un’asta di successo in tempi difficili, oggi dobbiamo aggiornare la ricetta. La The Now and Contemporary Art Sale di Sotheby’s ha lasciato in eredità un elemento che in parte contraddice il buonsenso: la novità. Con il 67% di opere sostanzialmente nuove per il mercato secondario, i collezionisti hanno abbandonato le remore, spingendosi oltre la prudenza che predilige un usato sicuro. Questo, unito alla forza evocativa e legittimante esercitata dalle collezioni personali, dalla forte identità, hanno portato a un +31% rispetto all’appuntamento analogo che la maison ha tenuto a novembre 2024.

Detto questo, il grande nome di serata è stato uno dei soliti noti: Jean-Michel Basquiat. Un suo Untitled è stato conteso da quattro collezionisti per almeno sei minuti, fino a che il martello non ha sancito la fine della contesa a 16,4 milioni di dollari. Esito che sancisce anche il secondo miglior risultato per un’opera su carta del writer in asta. Battaglia a suon di dollari anche per Flowers di Andy Warhol, passato di mano per 4,1 milioni di dollari. Ha fatto la voce grossa anche Ed Ruscha, con That Was Then This Is Now battuto per 7,8 milioni di dollari.

Roy Lichtenstein, Reflections: Art © Estate of Roy Lichtenstein

Scia pop che ci aggancia al nucleo dei lavori collezionati da Barbara Gladstone, iconica gallerista che ora ripropone in vendita un pezzo della sua attività decennale. Valore che si somma a quello di opere come Man Crazy Nurse di Richard Prince, esposto nel 2003 da Gladstone e oggi venduto per 4 milioni di dollari. Nel nucleo spiccano anche le aggiudicazioni di Thomas Schutte con Roter Frauenkopf (698 mila dollari) e di AUG. 8 1975 di On Kawara (635 mila dollari).

Colori accesi, temi immediati, linguaggio squillante. L’atmosfera pop è ovviamente al centro anche dei lavori di Lichtenstein. Nove opere della sua collezione personale sono stati venduti per 29 milioni di dollari complessivi, 4 in più di quanto ipotizzato. Da copertina le aggiudicazioni di Reflections: Art (5,5 milioni di dollari) e di Stretcher Frame with Cross Bars III (4,9 milioni di dollari).

Gancio pop che ci allaccia anche alla sezione dedicata a Luxembourg, dove Soft Switches di Claes Oldenburg è stata battuta per 1,9 milioni di dollari, quasi il doppio della stima minima di 1 milione. Crescita significativa per Maria nuda di Michelangelo Pistoletto, che con i 3,4 milioni di dollari a cui è stata aggiudicata ieri sera ha quintuplicato il suo ultimo passaggio in asta nel 2004. Non possiamo che terminare con Concetto spaziale, La fine di Dio di Lucio Fontana, passato di mano per 14,5 milioni di dollari. Uno squarcio su un’altra dimensione, forse quella di un mercato dell’arte che può fare a meno dei record, se quel che mostra appaga il primo bisogno di ogni collezionista: la curiosità.

Richard Prince, Man Crazy Nurse

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