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Roma guarda a Oriente: l’asta di arte asiatica di Bertolami Fine Art

Intaglio in giada bianca, Cina, dinastia Qing (1644-1912), XIX secolo. Stima 8-12 mila euro
Dignitario Cinese, Cina, dinastia Ming (1368-1644). Stima 10-15 mila euro

Il 4 giugno, la sede romana di Bertolami Fine Art ospita l’asta di arte orientale. Un percorso  di vendita che, attraverso epoche e culture diverse, offre uno sguardo complesso e stratificato sull’estetica, la spiritualità e la storia sociale dell’Asia orientale, con un focus particolare sulla Cina imperiale e la Mongolia buddhista.

A spiccare tra i lotti in catalogo è una coppia di ritratti di eccezionale forza iconografica e rarità: una “Consorte in trono” e un “Dignitario cinese” della dinastia Ming (1368–1644), di identiche dimensioni (133 x 92 cm), entrambi stimati tra i 10 e i 15 mila euro. I due dipinti, probabilmente realizzati in ambito ufficiale, restituiscono l’immagine solenne e frontale della coppia, verosimilmente identificabile con Xu Guangqi e sua moglie. Figura chiave nel dialogo culturale tra Oriente e Occidente, Xu Guangqi (1562–1633) fu non solo un importante funzionario imperiale, ma anche il principale interlocutore cinese del gesuita Matteo Ricci. La sua adesione al cristianesimo e l’impegno per la modernizzazione scientifica della Cina lo rendono oggi un simbolo della prima ibridazione tra pensiero europeo e cultura confuciana. La qualità pittorica dei ritratti, la raffinatezza nei dettagli degli abiti e il significato storico dei soggetti li pongono tra i pezzi di maggiore rilevanza dell’asta.

Alla Cina imperiale appartiene anche una coppia di pannelli dipinti su seta, databili al XIX secolo e attribuiti alla dinastia Qing (1644–1912). Le due opere (44 x 167 cm), eseguite con inchiostro, china e acquerello su seta applicata a carta di riso, raffigurano scene familiari immerse in un paesaggio armonioso, punteggiato da fiumi, piante in fiore e alberi monumentali. Un esempio raffinato di pittura domestica cinese, che combina lo spirito contemplativo del paesaggio con la narrazione della vita quotidiana: un’arte intima, ma di grande effetto decorativo, stimata tra i 10 e i 12 mila euro.

Coppia di pannelli dipinti su seta, Cina, dinastia Qing (1644-1912), XIX secolo. Stima 10-12 mila euro

Spostandosi dalla Cina alla Mongolia, l’asta propone una scultura votiva di grande qualità e rigore stilistico: una figura di Buddha in bronzo dorato, proveniente dalla scuola di Zanabazar, databile alla fine del XVIII secolo. Seduto nella posizione meditativa del dhyanasana, con la mano destra nell’iconica bhumisparshamudra e la sinistra a reggere una ciotola rituale, il Buddha esprime un equilibrio perfetto tra forma e spiritualità. Alta 28 cm, la scultura mostra dettagli finemente lavorati, come l’ushnisha, i decori incisi della veste e il loto a doppio livello su cui è assiso. Stimata tra i 15 e i 20 mila euro, l’opera rappresenta un’importante testimonianza della raffinata cultura buddhista dell’Asia centrale.

Non mancano oggetti di raffinata manifattura e alto interesse collezionistico, come il grande lucchetto in rame, ottone e metallo bianco (phak tong), recante il marchio imperiale Wanli e datato tra il 1563 e il 1620, epoca centrale della dinastia Ming. Misurante 7 x 21 cm (chiave: 3 x 18 cm), il lucchetto colpisce per la sua forza plastica e per la rarità di un oggetto di uso pratico trasformato in una piccola scultura. La stima, anche in questo caso tra i 10.000 e i 15.000 euro, riflette l’interesse crescente per la micro-scultura funzionale nell’ambito delle arti decorative cinesi.

Chiude idealmente il percorso un oggetto di eleganza sobria ma simbolicamente denso: un intaglio in giada bianca del XIX secolo, raffigurante due gemelli “erxian” in compagnia di un leopardo, immagine beneaugurale nella cultura Qing. L’opera (6,5 x 9,5 cm), scolpita con raffinatezza e sensibilità materica, è stimata tra gli 8 e i 12 mila euro. La giada, da sempre considerata in Cina una pietra sacra e di virtù spirituali, eleva questo piccolo oggetto a talismano di armonia e fortuna.

Intaglio in giada bianca, Cina, dinastia Qing (1644-1912), XIX secolo. Stima 8-12 mila euro

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