
Si svilupperà in due giornate la serie di vendite che Capitolium Art dedicherà – a partire da oggi, martedì 10 giugno – ai settori Old Masters, Antiquariato e arte dell’800, un’area quest’ultima in cui la casa d’aste di Brescia inserisce anche i maestri del primo Novecento. 239 i dipinti antichi posti all’incanto nella giornata del 10 giugno (lotti da 1 a 239) e chiusura d’asta dedicata al mobile antico (lotti da 240 a 298). Si prosegue il giorno seguente con dipinti e sculture prodotti dai primi dell’800 sino agli anni ’10 del ‘900 (lotti da 299 a 457).
L’eccezionale rapporto qualità/prezzo che da qualche lustro si osserva nelle vendite di antico caratterizza fortemente anche il vasto catalogo curato da Giorgio Rusconi, storico capo del dipartimento di Arte antica e del XIX Secolo di Capitolium, e spiega i palpabili segnali di risveglio del collezionismo di settore.
Gli highlights

(1599-1641) Studio di testa di San Sebastiano
Olio su tela, 31×24 cm
Già in collezione Roger Sacheverell Coke
Stima
€ 25.000/30.000
Tra i numerosi dipinti di alta epoca meritevoli di menzione, corre l’obbligo di segnalare il lotto 33, un piccolo olio su tela attribuito con sicurezza ad Antoon van Dyck da Erik Larsen, tra i critici di riferimento del grande pittore di Anversa. L’opera, uno studio di testa maschile di elevata qualità datato da Larsen intorno al 1630-31, va posta in relazione con il Martirio di San Sebastiano conservato a Monaco presso la Bayerische Staatsgemaldesammlungen. Ad accrescerne l’appetibilità collezionistica contribuisce non di poco il suo blasonato pedigree, in particolare la provenienza dalla collezione di famiglia del compositore e pianista inglese Roger Sacheverell Coke (1912-1972). Gli esperti di Capitolium hanno anche accertato un suo passaggio in asta Christie’s del 1948 e poi in asta Sotheby’s del 1960. Negli anni ’60/’70 è infine approdata nella collezione romana che la pone in vendita.

Eccezionale culla rococò riferibile alla nobile famiglia Widmann
in legno intagliato e dorato, decori a rilievo a motivi fitomorfi
e rocaille su fondo a lacca rossa
Stima € 10.000/15.000
Un arredo di rilevanza museale accende i riflettori sulla piccola sezione dell’asta dedicata all’antiquariato.
Parliamo del lotto 290, una rara culla veneziana di metà ‘700 già nota e pubblicata nel 1927 dall’enciclopedico esperto di arti decorative italiane Giuseppe Morazzoni.
Magnificamente scolpito, intagliato e dorato da maestranze di eccezionale perizia tecnica, il capolavoro rococò presenta su un fianco un decoro a forma di sigillo al centro del quale campeggia la lettera “W”, un chiaro indizio della sua aulica committenza. La culla venne infatti realizzata in occasione delle nozze del giovane patrizio Lodovico IV Michele Widmann con la nobilissima Quintilia Rezzonico, figlia di Aurelio, fratello del futuro papa Gregorio XIII. Gli sponsali che segnavano l’alleanza delle due potenti famiglie sono passati alla storia per il loro memorabile fasto, un coacervo di opulenza, eleganza e raffinatezza di cui il manufatto posto all’incanto da Capitolium rappresenta un’estensione protesa nel tempo, oltre che il documento parlante del desiderio di una grande famiglia di occupare il futuro. I fantasiosi decori a soggetto marziale sono a questo proposito illuminanti: il regale lettino era chiaramente destinato a ospitare un erede maschio destinato a perpetuare il nome del casato.

(1862-1918)
Studio per la figura femminile della composizione
Le Sofferenze dell’Umanità Debole
Inserita nel
Fregio di Beethoven,
grande opera realizzata per la
XIV Ed. della Secessione viennese del 1902
matita e carboncino su carta
45×31,3 cm
Già in collezione Carl Reininghaus, Vienna
Stima € 10.000/15.000
Per collezionisti, studiosi e appassionati i cataloghi d’asta sono letture capaci di suscitare vertiginose emozioni. Nell’asta di Capitolium si parte da Antoon van Dyck un grande maestro dell’arte fiamminga del ‘600, si attraversa la grazia fastosa della Venezia settecentesca e si approda nel 1902 davanti al Fregio di Beethoven realizzato da Gustav Klimt per la XIV edizione della Secessione viennese.
A quell’opera campale della storia dell’arte del ‘900 rimanda il lotto 326, uno studio preparatorio di una delle figure femminili che animano il fregio. Anche in questo caso l’interesse del pezzo posto all’incanto è esaltato da una provenienza di rango, visto che il suo primo proprietario fu quel Carl Reininghaus che, acquistando la gigantesca rappresentazione visiva della nona sinfonia di Ludwig van Beethoven elaborata da Klimt, la salvò dalla distruzione. Klimt aveva infatti progettato come opera effimera legata alla durata della mostra quello sfavillante racconto lungo 34 metri dipinto utilizzando, oltre ai pigmenti colorati, smalti, pezzi di vetro policromi, frammenti di specchio, chiodi, bottoni e irregolari tessere d’oro.
Nel disegno in asta l’originaria appartenenza a Reininghaus è testimoniata dal monogramma R posto in basso a destra sotto la firma dell’autore.
Immagine di apertura:
ANDREA LOCATELLI
(1645-1741)
Capriccio architettonico con la Piramide Cestia, l’Arco di Tito e soldati
Anni ’20 del ‘700
olio su tela, 74×100 cm
Stima €30.000/40.000
Asta 525
Dipinti antichi e Antiquariato
Asta 526
Pittura e scultura del XIX secolo
I cataloghi delle due aste sono online su www.capitoliumart.com
Per informazioni:
Giorgio Rusconi giorgio.rusconi@capitoliumart.it
Filippo Durante filippo.durante@capitoliumart.it
Federica Vinci federica.vinci@capitoliumart.it














