Print Friendly and PDF

Open Studio: un dialogo aperto tra visioni, linguaggi e territori a Casa degli Artisti

AAA_ Open Studio 11.06.2025 Coquelicot Mafille, William Aparicio, Claudia Mendini (1)
AAA Open Studio 11.06.2025, Coquelicot Mafille, William Aparicio, Claudia Mendini
Mercoledì 11 giugno, dalle 17.00 alle 21.00, la Casa degli Artisti di Milano accoglie il pubblico per un Open Studio che unisce artisti internazionali e italiani in residenza. Un incontro diretto con l’arte mentre accade, in un dialogo aperto tra visioni, linguaggi e territori.

Un edificio aperto, pulsante di creatività, dove il pubblico è invitato non solo a guardare, ma a entrare, ascoltare e condividere. È questa l’anima di Open Studio, l’iniziativa che animerà la Casa degli Artisti  di Milano mercoledì 11 giugno dalle 17 alle 21: un evento che mette al centro il processo creativo, più che l’opera finita, invitando i visitatori a immergersi nel cuore vivo della ricerca artistica contemporanea.

Due i percorsi principali che si intrecciano in questa giornata di atelier aperti, pensata come piattaforma di scambio tra geografie e sensibilità diverse: da un lato, la residenza internazionale in collaborazione con il Misk Art Institute di Riyadh, che porta a Milano le artiste saudite Madhawi AlGwaiz e Latifa AlBokhari; dall’altro, la nuova tornata di AAA – Atelier Aperti per Artista, la residenza multidisciplinare che fa della Casa un punto di riferimento per la scena artistica italiana emergente.

Con il progetto “Sulle tracce dell’acqua: tra memoria e riflesso collettivo” le artiste AlGwaiz e AlBokhari aprono i loro studi per raccontare al pubblico il frutto di oltre un mese di lavoro in città.

Madhawi AlGwaiz, con la sua ricerca Men Almaa, indaga la relazione tra acqua e luce attraverso pittura, installazione e riferimenti scientifici alla termodinamica. Latifa AlBokhari, invece, costruisce un dialogo sensibile tra fotografia analogica e tessuti, in What Once Was, esplorando il legame tra rituali urbani e identità collettiva.

Misk Art Institute, Latifa Al Bokhari

Un doppio sguardo sul paesaggio milanese, filtrato da sensibilità diverse ma complementari, che trasforma l’esperienza artistica in riflessione intima e universale al tempo stesso.

Il giorno successivo, giovedì 12 giugno dalle 15.00 alle 18.00, le due artiste guideranno un workshop gratuito aperto al pubblico, introdotto dalla filosofa Arianna Jakubowki, per approfondire i temi dell’osservazione, dell’immaginazione e della relazione tra arte e contesto urbano.

A condividere lo spazio creativo della Casa, anche gli otto protagonisti della residenza AAA – Atelier Aperti per Artista, che da anni sostiene la produzione artistica offrendo spazi di lavoro in una città in cui questi diventano sempre più rari.

Tra i progetti in mostra, quello di William Aparicio, che interroga la nozione di tempo tra pittura e strumenti scientifici, e l’opera collettiva di Francesco De Molfetta, realizzata al buio con persone con disabilità sensoriali. Sabrina D’Alessandro ridà vita alle parole dimenticate di Leonardo da Vinci, mentre Coquelicot Mafille crea un’installazione poetica tra bandiere e testi, nel segno di un’ecologia relazionale. La luce è la materia primaria per Claudia Mendini, che registra i movimenti del sole con la sua pittura solare, mentre Benedetta Panisson esplora l’archivio visivo delle sessualità marine. Sabine Delafon, infine, disegna un mare monocromo fatto di segni, ripetizioni e spiritualità, e Graziano Folata trasforma il buio in un luogo rituale con voci, suoni e cera scolpita.

In un momento storico in cui l’arte è spesso ridotta a prodotto da consumare, Open Studio propone un’esperienza diversa: un contatto diretto con il processo creativo, un accesso privilegiato ai luoghi in cui l’arte prende forma. La Casa degli Artisti si conferma così un laboratorio aperto, uno spazio dove si coltivano nuove forme di pensiero, confronto e immaginazione.

Commenta con Facebook