
Dopo sette anni di satira tagliente e oltre 150.000 follower conquistati, cala il sipario su Jerry Gogosian: Hilde Lynn Helphenstein dice addio alla sua iconica creatura digitale per aprire un nuovo capitolo professionale.
È la fine di un’epoca per chi ama l’arte contemporanea raccontata con sarcasmo e lucidità. Hilde Lynn Helphenstein, mente brillante e irriverente dietro l’account Instagram Jerry Gogosian, ha annunciato la chiusura definitiva della pagina che, dal 2018, ha rivoluzionato il modo di fare critica d’arte online. “Ho amato e apprezzato tanto essere Jerry, ma è tempo di lasciar perdere”, ha scritto in un post pubblicato martedì, salutando un progetto che ha acceso discussioni (spesso infuocate) sul sistema dell’arte e i suoi protagonisti.
Nato da un momento personale difficile – un anno di immobilità a letto dopo la gestione di una galleria a Los Angeles – Jerry Gogosian è partito quasi per gioco, con meme pungenti e battute affilate rivolte a galleristi, collezionisti, case d’asta e star del mercato. In pochi mesi, da semplice sfogo personale è diventato un fenomeno virale, fino a contare più di 151.000 followers.
Il nome dell’account è un mash-up tra due giganti del mondo dell’arte: Jerry Saltz, celebre critico newyorkese, e Larry Gagosian, noto gallerista internazionale. Un’identità fittizia che ha giocato a lungo sul mistero – l’autrice è rimasta nell’ombra fino al 2020 – e che ha saputo ironizzare con intelligenza sugli aspetti più assurdi e contraddittori del mercato dell’arte contemporanea americana.
Con Jerry Gogosian, Helphenstein ha creato una sorta di galleria virtuale di meme e satira sociale, svelando con humor tagliente le dinamiche spesso opache dell’élite artistica. Ma ora è tempo di chiudere questo capitolo: “Non pensavo nemmeno ai followers; pensavo solo che si trattasse di battute ad effetto“, ha raccontato a W Magazine. Oggi, quella voce dissacrante si spegne, ma il segno lasciato nel mondo dell’arte digitale resta vivido e potente.