
Due colossi dell’intrattenimento globale, Disney e Universal, hanno avviato una causa legale esplosiva contro la popolare piattaforma di intelligenza artificiale Midjourney, accusata di aver violato massicciamente il copyright generando immagini di personaggi famosi con pochi click.
Nel documento depositato presso il tribunale distrettuale di Los Angeles, i giganti di Hollywood — tra cui anche Marvel, Lucasfilm, 20th Century Studios e DreamWorks Animation — definiscono Midjourney un “pozzo senza fondo di plagio”. Secondo l’accusa, gli strumenti dell’azienda guidata da David Holz permettono agli utenti di creare facilmente opere che riproducono illegalmente icone della cultura pop, da Yoda in versione vacanziera a Minions surfisti, generando contenuti che poi circolano virali sui social sotto l’etichetta di “AI Slop”. Con queste parole, Horacio Gutierrez, capo dell’ufficio legale Disney, riassume il cuore della disputa. “Il nostro patrimonio creativo si basa su decenni di investimenti e innovazione. Non possiamo tollerare che venga saccheggiato in nome della tecnologia”, ha dichiarato.
Le immagini fornite in tribunale mostrano personaggi protetti da copyright — da Wall-E a Spider-Man — generati da semplici prompt testuali. I legali affermano che tutto ciò è stato possibile grazie al fatto che Midjourney ha “raschiato” massicciamente internet per accumulare dati, trasformando contenuti protetti in materiale d’addestramento per i suoi modelli IA.
Mentre alcune case editoriali scelgono di concedere in licenza i propri contenuti alle big tech (come nel caso degli accordi tra editori e OpenAI), Disney e Universal hanno deciso di alzare le barricate. Un cambio di passo rispetto alla strategia più cauta adottata finora da Hollywood nella giungla dell’intelligenza artificiale.
L’atto d’accusa sottolinea inoltre che Midjourney pubblica e promuove attivamente le immagini infrattive nella sezione “Explore” del proprio sito, segno — secondo gli studios — che la piattaforma non solo è consapevole dell’infrazione, ma ne trae vantaggio commerciale.
Non finisce qui. La denuncia afferma che Midjourney possiede già gli strumenti per prevenire queste violazioni, ma sceglie deliberatamente di non utilizzarli. La battaglia legale si preannuncia lunga e carica di implicazioni per l’intera industria dell’intrattenimento e della tecnologia. Un contenzioso che potrebbe ridefinire il confine tra creatività umana e intelligenza artificiale, tra innovazione e appropriazione indebita.
Una cosa è certa: i riflettori di Hollywood sono ora puntati sull’aula di tribunale, dove si deciderà se generare un’immagine di Shrek con un prompt testuale
… o pirateria digitale.