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ChiAMAMI. Nell’opera/performance di Virginia Zanetti un invito alla presenza nell’era digitale

Virginia Zanetti, ChiAMAMI, progetto SCONFINA, Milano © Filippo Romano Virginia Zanetti, ChiAMAMI, progetto SCONFINA, Milano © Filippo Romano
Virginia Zanetti, ChiAMAMI, progetto SCONFINA, Milano © Filippo Romano
Virginia Zanetti, ChiAMAMI, progetto SCONFINA, Milano © Filippo Romano
ChiAMAMI è il titolo dell’opera e performance di Virginia Zanetti, presentata il 9 giugno a Milano, all’interno del progetto SCONFINA, ideato da Rossana Ciocca ed Helga Franza
La vetrina come spazio d’arte poroso e aperto

Il fulcro delle attività dello spazio è una vetrina che, scardinata dalla sua funzione unidirezionale di esposizione o di vendita, si fa punto d’incontro e di sconfinamento tra due flussi. Quello dell’arte che esce e quello della strada che entra. La vetrina non separa, ma mette in relazione. Diventa superficie porosa, scena aperta alla città, finestra che connette mondi e corpi, pensieri e sguardi. Da dentro verso fuori e viceversa, si attiva un dialogo inaspettato tra artista e passante. Tra intenzione e casualità, tra esperienza estetica e vissuto quotidiano.

Gli artisti sono chiamati a pensare la vetrina come un campo dinamico, capace di accogliere performance, installazioni, azioni effimere e interazioni leggere, inafferrabili, temporanee. Opere visibili 24 ore su 24. Aperte all’imprevedibilità dell’incontro, che invitano chi passa a fermarsi, osservare, interrogare.

 

Virginia Zanetti, ChiAMAMI, progetto SCONFINA, Milano © Filippo Romano
Virginia Zanetti, ChiAMAMI, progetto SCONFINA, Milano © Filippo Romano
Un numero sul muro

In questo contesto, ciò che appare può sorprendere. È proprio scritto sul muro, in bella vista dalla strada: un numero di cellulare, accompagnato solo da una parola, ChiAMAMI. È l’intervento dell’artista Virginia Zanetti, che si propone come pratica di sconfinamento tra reale e virtuale, tra intimità ed esposizione, tra interno ed esterno.

L’opera, presentata per la prima volta nel 2011 presso il Centro per l’Arte Contemporanea EX3 di Firenze per la mostra Souk curata da Pier Luigi Tazzi, nasce come riflessione sulla presenza e sull’estensione dell’io nell’era digitale. Allora, l’artista proponeva il proprio lavoro offrendo la possibilità di essere contattata telefonicamente.

Oggi, nello spazio milanese, l’azione si carica di nuove urgenze e significati. In un mondo tecnocratico, dominato da connessioni automatiche, compulsive e superficiali, l’invito a comporre un numero e stabilire un contatto diretto riattiva il valore della scelta, dell’ascolto, della qualità del tempo condiviso. Non è un’interazione mediata da algoritmi, schermi, filtri, è una relazione che richiede presenza e intenzionalità.

 

Virginia Zanetti, ChiAMAMI, progetto SCONFINA, Milano © Filippo Romano
Virginia Zanetti, ChiAMAMI, progetto SCONFINA, Milano © Filippo Romano
Visibilità, corpo e rappresentazione del femminile

ChiAMAMI si confronta anche con il nostro bisogno crescente di essere visibili, amati attraverso gli strumenti della comunicazione digitale, e sfida questa logica, restituendo centralità alla presenza fisica, alla voce, all’attesa, alla volontà di esserci davvero. Nel mettersi a disposizione, nel rendersi raggiungibile, Zanetti compie un gesto di apertura che al tempo stesso la espone, in quanto donna, a potenziali ambiguità interpretative, come spesso accade nel mondo dell’arte, nella vita sociale e nei media.

L’opera interroga così la rappresentazione del femminile, la dinamica dello sguardo e la vulnerabilità del corpo. La collocazione in vetrina e l’uso del rosso cadmio richiamano volutamente l’estetica delle vetrine a luci rosse, fisiche e digitali, in cui il corpo è mercificato. Ma Zanetti sovverte questo immaginario trasformando la vetrina in uno spazio di consapevolezza e resistenza, dove la voce e il contatto reale diventano strumenti di relazione e affermazione.

 

Virginia Zanetti, ChiAMAMI, progetto SCONFINA, Milano © Filippo Romano
Virginia Zanetti, ChiAMAMI, progetto SCONFINA, Milano © Filippo Romano
Attraversare il confine

Con ChiAMAMI, Virginia Zanetti, da sempre impegnata a connettere persone, luoghi attraverso pratiche partecipative, compie un gesto essenziale quanto radicale. Sottolinea come il confine tra fisico e virtuale si sia assottigliato fino a diventare invisibile, e ci invita a riflettere su cosa significhi oggi essere davvero raggiungibilili, non solo tramite un dispositivo, ma nella propria vulnerabilità e presenza. Chi decide di fare quella chiamata attraversa un confine, attiva uno spazio paradossalmente nuovo, in cui il gesto non è più frutto di un automatismo frenetico imposto dall’urgenza di essere online, ma scelto.

Sconfina | Public program

Nei mesi di luglio e settembre, il progetto prosegue con due momenti di incontro pubblico con l’artista Virginia Zanetti, occasioni aperte di dialogo, scambio e approfondimento sul suo lavoro e sulla realtà in cui opera. Due appuntamenti per continuare a praticare lo sconfinamento come forma attiva di presenza, ascolto e relazione.

SCONFINA
Fino al 28 settembre 2025
Via Aleardo Aleardi 11, Milano
Visibile 24 ore su 24

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