
“Life After Life”, il titolo della 15ª edizione della Biennale di Kaunas, non è solo evocativo: è una dichiarazione di poetica e un’indagine sull’epoca che abitiamo. Curata dall’artista e ricercatore Adomas Narkevičius, la rassegna riunisce oltre 30 artisti internazionali per esplorare le condizioni emotive, sociali e politiche della transizione, del sospeso e dell’irrisolto.
A inaugurazione fissata per il 12 e 13 settembre 2025, la Biennale si espanderà in modo itinerante in diversi luoghi simbolici della città lituana, trasformando spazi storici come la distilleria “Stumbras”, la Casa degli Artisti e la galleria temporanea MK Čiurlionis in scenari di riflessione sul nostro presente. Un presente che sembra un loop, un “tempo morto” tra un passato concluso e un futuro che non si decide ad arrivare.
“Life After Life” si muove tra registri strutturali e affettivi, interrogandosi su come le emozioni di attesa, vergogna, controllo o stasi possano diventare linguaggio visivo. La Biennale non si limiterà a presentare opere, ma si reinventerà essa stessa come forma fluida, adattabile e talvolta contraddittoria. Un organismo che respirerà l’instabilità dell’oggi, e che si interrogherà sul valore stesso di un formato – quello della biennale – messo sotto stress dal contesto globale e da una crescente sfiducia verso le istituzioni culturali.
Lo sfondo di questa riflessione è il contesto baltico, segnato da modernità incompiute, sovrapposizioni ideologiche e transizioni mai davvero concluse. La Lituania – e Kaunas in particolare – diventerà specchio e laboratorio di una condizione più ampia: quella di una società alle prese con memorie storiche irrisolte e nuove forme di pressione algoritmica, economica e simbolica.
In mostra, opere recenti e nuove commissioni daranno corpo a temi come la latenza, la frattura, l’inerzia sociale e il desiderio di trasformazione. La Biennale non si limiterà alla “contemporaneità” accademica, ma accoglierà pratiche ibride, collettivi sindacali artistici e narrazioni che oscillano tra folklore, digitale e critica istituzionale.

Tra gli artisti presenti: Alex Mackin Dolan, Basel Abbas & Ruanne Abou-Rahme, Cudelice Brazelton IV, Jasper Marsalis, Ksenia Pedan, Trương Công Tùng, Violeta Dabrilienė (in collaborazione con Lina Lapelytė, Emilija Škarnulytė e altri). Un ensemble transnazionale e transgenerazionale che renderà la Biennale un osservatorio globale su questioni locali e viceversa.
Il weekend di apertura si animerà con performance e interventi site-specific di artisti come Paulius Janušonis, Rat Section, Doorman, Slauson Malone e altri ospiti in continua evoluzione, in linea con lo spirito instabile e partecipativo dell’evento.
Eventi collaterali, come la mostra satellite presso la Galleria “Meno parkas” e il Museo Civico, vedranno il dialogo tra artisti lituani e italiani, frutto di collaborazioni con realtà internazionali come la Biennale di Lione, CHRONIQUES (Francia) e la Biennale Gherdëina (Italia).
Fondata nel 1997 e inizialmente dedicata all’arte tessile, la Biennale di Kaunas è oggi la principale piattaforma baltica per il pensiero critico attraverso le arti visive. “Life After Life” la proietta in una nuova fase, più sperimentale e autocritica, capace di ridefinire non solo cosa mostriamo, ma come e perché lo facciamo.
In un’epoca di sistemi esausti e promesse posticipate, la 15ª Biennale di Kaunas non offre risposte facili, ma una mappa estetica delle nostre contraddizioni. Un invito a stare nel dubbio, a riconoscere le crepe, a chiedersi – insieme – cosa resta dopo la fine.














