
Dopo mesi di attesa, sono stati resi noti i nomi dei candidati in lizza per la guida del Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto (MART). Un bando importante, che segnerà il futuro di una delle istituzioni culturali chiave del Trentino, che dopo un periodo non certamente luminoso cerca una figura in grado di ridare stabilità e visione al museo
I candidati per il MART: un mix di nomi interni ed esterni
Tra i finalisti spiccano nomi di grande esperienza, alcuni già legati al museo, altri provenienti da realtà nazionali e internazionali. Ecco chi sono:
Beatrice Avanzi: curatrice e attuale vicedirettrice del MART, Avanzi è cresciuta professionalmente sotto la direzione di Gabriella Belli. Conosce profondamente le collezioni e la storia dell’istituzione, e potrebbe rappresentare una scelta di continuità.
Lorenzo Balbi: attuale direttore del MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, Balbi ha dimostrato di saper coniugare programmazione contemporanea e valorizzazione del patrimonio. Tra i suoi punti di forza, l’attenzione alla scena emergente e la capacità di attrarre pubblico giovane.
Andrea Bruciati: è stato dell’Istituto Autonomo Villa Adriana e Villa d’Este, della Galleria Comunale di Monfalcone e, per varie edizioni, di ArtVerona, e ha per questo un profilo decisamente trasversale. La sua esperienza nella gestione di complessi museali articolati potrebbe essere un vantaggio per il MART, che include anche la Casa d’Arte Futurista Depero e la Galleria Civica di Trento.
Margherita de Pilati: da 12 anni responsabile della Galleria Civica di Trento e con 25 anni di esperienza al MART, de Pilati è una figura radicata nel territorio. La sua candidatura punta su una conoscenza capillare delle dinamiche locali e delle collezioni.
Micol Forti: dal 2000 dirige la Collezione d’Arte Contemporanea dei Musei Vaticani e la sua competenza nella mediazione tra arte sacra e contemporanea potrebbe aprire nuove prospettive per il museo.
Denis Isaia: curatore responsabile per mostre e collezioni del MART, Isaia è un altro “interno” in corsa. Il suo lavoro recente si è concentrato su progetti di ricerca e allestimenti innovativi, con un occhio di riguardo alle sperimentazioni espositive.
Fabio Migliorati: connesso al territorio toscano, un profilo legato alla curatela indipendente e alla scrittura. La sua candidatura potrebbe puntare su una rilettura critica delle collezioni del museo.
Eugenio Viola: curatore del Padiglione Italia alla Biennale di Venezia 2022 e prossimo curatore della Bienal de Arte Paiz 2025 in Guatemala, Viola è tra i nomi più internazionali in lista. La sua esperienza globale potrebbe portare il MART verso un maggiore dialogo con le scene artistiche contemporanee.
Quella che per ora è l’unica certezza è che i candidati affronteranno un colloquio l’8 luglio, momento cruciale per valutare non solo i loro progetti ma anche la capacità di rispondere alle sfide del museo: dalla valorizzazione del patrimonio futurista alla riconnessione con il pubblico post-pandemico, fino alla gestione di un’istituzione che unisce sedi diverse sotto un’unica direzione. Ma soprattutto, il MART – dipendendo dalla Presidenza (attualmente ancora formalmente officiata da Vittorio Sgarbi, che rumors danno per certo in uscita) dovrà necessariamente riprendere un ruolo fondamentale nella “partecipazione” del dibattito intorno al contemporaneo, in Italia e non solo.













