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Phillips, moderno e contemporaneo: trionfa Basquiat, volano Christo & Jeanne-Claude

Jean-Michel Basquiat, MP, 1984 Jean-Michel Basquiat, MP, 1984
Jean-Michel Basquiat, MP, 1984
Jean-Michel Basquiat, MP, 1984
115 lotti venduti e collezionisti da 53 Paesi: l’asta londinese Modern & Contemporary Art del 26 giugno conferma Phillips tra i leader del mercato.

Londra. Aria d’estate e tensione da grandi occasioni hanno animato la sede di Phillips a Berkeley Square, il 26 giugno, per l’attesa asta Modern & Contemporary Art. Con un totale di oltre 12.8 milioni di sterline (17.6 milioni di dollari), la vendita ha segnato una serata di successi per la casa d’aste londinese, con 115 lotti venduti su 127, pari al 91% per numero e 91% per valore, e una partecipazione internazionale che ha coinvolto collezionisti provenienti da 53 Paesi.

Protagonista indiscusso è stato Jean-Michel Basquiat con l’opera MP (1984), battuta a 4.8 milioni di sterline (circa 6,7 milioni di dollari), superando la stima minima di 3,5 milioni di sterline. Il risultato conferma la costante domanda per l’artista americano e il ruolo strategico di Phillips nel presidiare il suo mercato.

Ma la sorpresa più clamorosa è arrivata dal gruppo di opere firmate Christo & Jeanne-Claude, vendute al 100% e capaci di superare del 188% le stime minime pre-asta. Performance che coincide con il 90° anniversario della nascita dei due celebri artisti, noti per le loro spettacolari installazioni ambientali e architettoniche.

Siamo entusiasti del risultato” ha dichiarato Olivia Thornton, Head of Modern & Contemporary Art, Europe di Phillips. “Le opere di Christo & Jeanne-Claude hanno parlato a un pubblico globale. L’asta ha mostrato l’energia internazionale della scena contemporanea e la capacità di Londra di restare un hub europeo fondamentale”.

Tra i top lot si segnala: Elizabeth Peyton con Spencer (Two Palms) (2002) venduta per 635 mila sterline, Christopher Wool, Brown No Halloween (2005) battuto a 508 mila sterline e John Chamberlain che con Etruscan Romance (1984) ha raggiunto 463.55 mila sterline.

Colpisce inoltre il risultato ottenuto da Martha Jungwirth: Ohne Titel ha scatenato una gara serrata di sette minuti, chiudendo a sei volte la sua stima iniziale (317,5 mila sterline). Un exploit che conferma l’interesse crescente per le artiste europee della scena post-bellica.

Ancora una volta, in questi tempi di spese contenute, la forza dell’asta è da rintracciare nella freschezza dell’offerta: il 90% dei lotti era nuovo sul mercato o assente da almeno vent’anni. Un elemento che ha contribuito a generare un’atmosfera vibrante in sala e online, confermando l’appeal internazionale della proposta.

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