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Da Monet a Renoir. Grande mostra degli impressionisti al Castello Maniace di Siracusa

Claude Monet, studio per Les pecheurs de Poissy Claude Monet, studio per Les pecheurs de Poissy
Claude Monet, studio per Les pecheurs de Poissy
Claude Monet, studio per Les pecheurs de Poissy
La mostra Impressionisti. Frammenti di luce e colore, da Monet a Renoir celebra 150 anni dalla nascita del movimento

Claude Monet, Pierre-Auguste Renoir, Edgar Degas, Édouard Manet, Berthe Morisot, Alfred Sisley. Sono questi fra gli altri i nomi dei grandi protagonisti di una delle mostre che allieterà i vacanzieri appassionati d’arte. Si intitola Impressionisti. Frammenti di luce e colore, da Monet a Renoir, ed è visitabile fino al 28 settembre al Castello Maniace di Ortigia, Siracusa. Uno dei principali centri culturali della città, affacciato sul Mar Ionio e costruito nel XIII secolo per volere di Federico II di Svevia.

 

Maurice Denis, La lecture, 1900 ca., Collezione privata
Maurice Denis, La lecture, 1900 ca., Collezione privata

La mostra celebra 150 anni dalla nascita del movimento impressionista, con opere che testimoniano l’uso rivoluzionario del colore e della luce in paesaggi naturali, scorci urbani, scene di vita quotidiana. Artisti hanno aperto la strada all’arte moderna, liberando la pittura dalle convenzioni accademiche e rendendo centrale l’esperienza soggettiva. L’esposizione si sviluppa in diverse sezioni tematiche: dalla nascita del gruppo impressionista alle innovazioni tecniche, dal ruolo delle donne artiste all’eredità lasciata all’arte contemporanea.

 

Édouard Manet, Vase de fleurs
Édouard Manet, Vase de fleurs

Il percorso include inoltre fotografie d’epoca, documenti originali, lettere tra gli artisti e materiali d’archivio, provenienti da importanti collezioni private. Una sezione speciale è dedicata alla luce, elemento centrale dell’Impressionismo, che diventa protagonista attraverso giochi cromatici, tocchi rapidi e pittura en plein air. “I grandi protagonisti dell’Impressionismo hanno saputo liberare la pittura da convenzioni e imposizioni, rendendo l’arte accessibile, vitale, universale”, sottolinea il curatore Stefano Oliviero. “Con questa mostra vogliamo restituire quello spirito originario di comunità, di scambio e di libertà che ha segnato un punto di svolta irripetibile nella storia dell’arte”.

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