
Dimenticata per decenni, Emily Sargent sarà in mostra al Metropolitan Museum con una selezione di acquerelli inediti.
New York. Chi trova un baule trova un tesoro? Per oltre ottant’anni è rimasta un’ombra silenziosa dietro al fratello. Oggi, Emily Sargent (1857–1936) — sorella minore di John Singer Sargent — conquista finalmente un posto sotto i riflettori. Fino a marzo 2026, sarà infatti il Metropolitan Museum of Art di New York il palcoscenico della prima vera mostra museale a lei intitolata: Emily Sargent: Portrait of a Family. L’esposizione comprende una straordinaria serie di acquerelli (rimasti nascosti fino a pochi anni fa) capaci ancora oggi di parlare un linguaggio inedito allo spettatore.
Il punto di svolta è arrivato nel 2022, quando gli eredi della famiglia Sargent hanno fatto una donazione a sette istituzioni internazionali. Tra le opere: non solo fogli del rinomato John, ma anche un nutrito corpus di acquerelli firmati da Emily. Le sue opere, mai esposte prima, sono emerse da un baule dimenticato in un deposito di famiglia: centinaia di fogli, molti dei quali ancora intatti e sorprendentemente freschi.
“È stato come aprire una finestra sul suo mondo artistico”, racconta Stephanie L. Herdrich, curatrice della sezione pittura americana al Met. “Stiamo iniziando solo ora a comprendere la sua voce“. Emily Sargent, nata nel 1857, non ricevette un’educazione formale nelle arti come il fratello, ma mostrò fin da giovane un occhio sensibile per la natura, l’architettura e la luce. Costretta da una lesione spinale durante l’infanzia a una vita più ritirata, trovò nella pittura ad acquerello il suo linguaggio: intimo, evocativo, delicato.
La mostra presenta circa 20 opere selezionate tra i 26 acquerelli ricevuti dal museo, che vanno da paesaggi assolati della Spagna a scene ombrose di giardini, da marine meditative a scorci architettonici intrisi di quiete. In Avila, la luce brucia i campi dorati; in Alhambra, l’ombra dei cipressi filtra il sole con grazia quasi musicale. Curiosamente, alcune delle vedute sono le stesse dipinte anche da John: fratello e sorella viaggiavano spesso insieme. In un raro foglio firmato da entrambi, The Brook, Purtud, i due sembrano fondersi in una voce comune, tra riflessi d’acqua e tocchi minuti di colore.
Fino ad oggi, Emily Sargent era rimasta un nome ai margini della storia dell’arte. Il confronto con il fratello, tra i più grandi ritrattisti della Belle Époque, era schiacciante. Eppure, questa mostra dimostra quanto il suo lavoro meriti di essere valutato con occhi nuovi: per la sua qualità tecnica, ma anche per l’intensità poetica e la libertà interiore che traspare da ogni foglio. “Volevamo restituirle lo spazio che le è mancato”, afferma Herdrich. “Questo è solo l’inizio: c’è ancora molto da scoprire”.













