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Da Fontana a Dalì. Le grandi mostre in arrivo in Autunno

Francisco de Zurbarán, Agnus Dei, 1635-40, Madrid, Museo Nacional del Prado © Archivio Fotografico Museo Nacional del Prado Francisco de Zurbarán, Agnus Dei, 1635-40, Madrid, Museo Nacional del Prado © Archivio Fotografico Museo Nacional del Prado
Francisco de Zurbarán, Agnus Dei, 1635-40, Madrid, Museo Nacional del Prado © Archivio Fotografico Museo Nacional del Prado
Francisco de Zurbarán, Agnus Dei, 1635-40, Madrid, Museo Nacional del Prado © Archivio Fotografico Museo Nacional del Prado
Una prima selezione delle mostre che attendono gli appassionati alla ripresa della stagione espositiva dopo l’Estate

La stagione espositiva 2025 – 2026 mette sul piatto alcune mostre molto interessanti che presentano, tra l’altro, monografie come quelle dedicate a Segantini e Chagall. O confronti rivelatori, come quello sul rapporto tra Vedova e Tintoretto. E la rassegna che la National Gallery di Londra dedicherà a de Zurbarán. Vediamone una prima infornata da vicino…

Dal 19 settembre 2025 al 12 gennaio 2026 Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica di Torino e la Fondazione Emilio e Annabianca Vedova di Venezia presentano la mostra Vedova Tintoretto. In dialogo. La mostra è stata pensata per mettere a confronto Tintoretto, Il più terribile cervello che abbia mai avuto la pittura, come lo definisce Vasari, la cui pittura drammatica si accende in un esasperato colorismo, con Emilio Vedova la cui sensibilità cromatica e l’abbandono consapevole e inesorabile dal realismo si legge a partire dall’Autoritratto giovanile del 1940-1941 che sarà in mostra.

 

Emilio Vedova, Autoritratto, 1940-1941, olio su tela, 50,2 x 40,2 cm; Venezia, Fondazione Emilio e Annabianca Vedova
Emilio Vedova, Autoritratto, 1940-1941, olio su tela, 50,2 x 40,2 cm; Venezia, Fondazione Emilio e Annabianca Vedova

Confini. Da Turner a Monet a Hopper. Canto con variazioni. Dall’11 ottobre 2025 – 12 aprile 2026. Passariano di Codroipo (Ud), Villa Manin. Centoventi opere che analizzano il concetto di confine. Non più barriera invalicabile ma occasione di scambio, contaminazione, stimolo. Attraverso le opere di Turner a Cézanne, Van Gogh, Munch, Mondrian. Rothko, Kiefer, tra gli altri.

MANI-FATTURA: le ceramiche di Lucio Fontana. 11 ottobre 2025 – 02 marzo 2026. Venezia, Collezione Peggy Guggenheim. E’ la prima personale mai realizzata in ambito museale ad essere esclusivamente dedicata alle opere in ceramica di Lucio Fontana tra gli artisti più innovativi, e a suo modo irriverenti, del XX secolo. Sebbene Fontana sia conosciuto essenzialmente per le sue iconiche tele violentemente tagliate e bucate degli anni ’50 e ’60, questa mostra pone l’accento su una parte meno nota ma fondamentale della sua produzione: il lavoro con l’argilla, iniziato in Argentina negli anni ’20 e continuato poi per tutto il corso della sua vita.

 

Lucio Fontana, Concetto spaziale, 1962-63, Terracotta smaltata, lustrata, Milano, Fondazione Lucio Fontana © Fondazione Lucio Fontana, Milano, by SIAE 2025
Lucio Fontana, Concetto spaziale, 1962-63, Terracotta smaltata, lustrata, Milano, Fondazione Lucio Fontana © Fondazione Lucio Fontana, Milano, by SIAE 2025

Chagall, testimone del suo tempo. 11 ottobre 2025 – 08 febbraio 2026. Ferrara, Palazzo dei Diamanti. Un invito rivolto a tutti i visitatori a immergersi nel suo mondo poetico, duecento opere fra dipinti disegni incisioni, intessuto di atmosfere incantate e di figure fluttuanti.

Palazzo Zabarella dal 16 ottobre 2025 al 25 gennaio 2026 Da Picasso a Modigliani, i capolavori del LAM arrivano a Padova. Sessantacinque opere per trenta artisti. Uno spazio importante è dedicato alle creazioni di Modigliani. Tra cui Moïse Kisling, Ragazzo dai capelli rossi, Nudo seduto con camicia e Maternità. Dipinti, realizzati in momenti diversi della sua breve ma intensa carriera di Modigliani, che rivelano la ricca varietà e la profondità emotiva della sua arte .

Giovanni Segantini. 25.10.2025-22.2.2026 Museo Civico di Bassano del Grappa. La mostra intende raccontare la vita e l’opera di uno dei massimi esponenti del Divisionismo italiano e tra i più attenti osservatori del mondo naturale. Dagli esordi “scapigliati” agli ultimi slanci simbolisti.

Da Picasso a Van Gogh. Capolavori dal Toledo Museum of Art. Storie di pittura dall’astrazione all’impressionismo. 15 novembre 2025 – 10 maggio 2026. Goldin ha impostato il percorso della mostra al Museo di Santa Caterina di Treviso andando a ritroso nella storia dell’arte. Partendo dall’astrazione americana del secondo Novecento, da Richard Diebenkorn a Morris Louis, da Ad Reinhardt a Helen Frankenthaler, per passare poi ad alcune esperienze capitali dell’astrazione invece europea. Da Ben Nicholson e Josef Albers fino a Piet Mondrian e Paul Klee, per approfondire quindi il passaggio dal ‘900 all’’800 e di seguito i tre grandi temi: la natura morta, le figure e i ritratti, i paesaggi.

 

Tintoretto, Autoritratto, 1588; olio su tela; Parigi, Musée du Louvre © Grand Palais Rmn (Musée du Louvre), Jean-Gilles Berizzi
Tintoretto, Autoritratto, 1588; olio su tela; Parigi, Musée du Louvre © Grand Palais Rmn (Musée du Louvre), Jean-Gilles Berizzi

Zurbarán, acuto osservatore della realtà. Nel 2026, 2 maggio-23 agosto 2026, una sua grande monografica partirà dalla National Gallery di Londra, per poi trasferirsi nei due musei “partners”, il Louvre e l’Art Institute di Chicago (nel 2027). Con una cinquantina di dipinti del maestro spagnolo, la mostra comprende copre tutta la sua carriera. Assemblando opere della collezione della National Gallery, tra cui la Santa Margherita di Antiochia, Una tazza d’acqua e una rosa e Natura morta con limoni in un cesto di vimini con dipinti provenienti dal Louvre e dall’Art Institute di Chicago .

Dalì. Rivoluzione e Tradizione. Dal 14 ottobre 2025 al 25 gennaio 2026, il Palazzo Cipolla di Roma. Un viaggio attraverso il complesso legame tra Salvador Dalì e i maestri della storia dell’arte. Per lui, Velázquez, Vermeer e Raffaello rappresentano veri e propri pilastri, figure che ha studiato con una devozione quasi maniacale. Altrettanto significativo è il rapporto con Pablo Picasso, un connazionale e contemporaneo con cui ha intrattenuto un confronto artistico ricco di tensioni e ammirazione. Questa mostra vuole indagare su come l’opera di Dalì si inserisca in una tradizione secolare e al tempo stesso la rivoluzioni, ponendosi come un innovatore e nello stesso tempo, custode della pittura classica.

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