
Un raro pannello di incisioni rupestri del passato hawaiano torna visibile grazie al lavoro della natura e alla tutela archeologica.
Dopo quasi un decennio, la sabbia ha ceduto nuovamente il passo alla storia. A Oahu, lungo la costa di Waianae, è riapparso un raro pannello di petroglifi inciso direttamente sulla superficie arenaria della spiaggia, scoperto per la prima volta nel 2016 da una coppia in gita al tramonto. I petroglifi, oggi visibili per intero grazie al naturale ritirarsi delle maree stagionali, si estendono per circa 35 metri e includono 26 incisioni tra figure umane e forme astratte. Secondo gli archeologi, le incisioni risalirebbero a oltre 500 anni fa e potrebbero essere legate a racconti cerimoniali dell’antica cultura hawaiana, forse connessi all’agricoltura e ai cicli del sole, come suggerisce la figura principale con braccia in posizione simbolica. Le dimensioni sorprendono: mentre gran parte dei petroglifi hawaiani misura attorno ai 30 cm, alcune delle figure di Oahu raggiungono i 120 cm.

Il sito si trova nei pressi del Pililaau Army Recreation Center, in un’area pubblica monitorata anche dalla guarnigione dell’esercito statunitense alle Hawaii. La tutela di questo patrimonio è affidata a un team guidato da Dave Crowley, responsabile del programma per le risorse culturali, che supervisiona oltre 1.800 siti archeologici tra Oahu e Big Island. In molti casi si ricorre alla fotogrammetria 3D per documentare e conservare digitalmente i reperti.
“Preservare questi luoghi è essenziale non solo per la nostra missione, ma anche per onorare il patrimonio culturale delle Hawaii e rafforzare il legame con la comunità”, ha dichiarato Crowley. Ma in questo caso, è la natura stessa a garantire la conservazione: le maree cicliche seppelliscono e riscoprono i petroglifi, proteggendoli dal degrado e dall’interferenza umana.














