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Walk&Talk: il festival del contemporaneo delle Azzorre diventa Biennale

I Decoratori, Empatia della Spedizione . Festival Walk&Talk, Ponta Delgada, Portogallo, 2019. © Mariana Lopes.
I Decoratori,  Empatia della Spedizione . Festival Walk&Talk, Ponta Delgada, Portogallo, 2019. © Mariana Lopes.
Dal prossimo 25 settembre al 30 novembre 2025, São Miguel ospita “Gestures of Abundance”, la prima edizione della Biennale di arti contemporanee Walk&Talk

Dopo oltre un decennio di attività come festival, Walk&Talk si rinnova e si rilancia in formato biennale. Nata nel 2011 a São Miguel, nelle Azzorre, come appuntamento annuale di arti visive e performative, la piattaforma ha organizzato dodici edizioni, coinvolgendo più di 500 artisti e curatori da tutto il mondo. Nel 2023 ha avviato una transizione strutturale che, nel 2025, approda alla sua prima edizione ufficiale come biennale: Gestures of Abundance.

Questa trasformazione – già delineata nel 2023 e sostenuta dall’organizzazione Anda&Fala – risponde al desiderio di ampliare il respiro del progetto, rafforzando il radicamento territoriale e sperimentando nuovi modelli di produzione e curatela. La biennale, spiegano gli organizzatori, permette di “approfondire il coinvolgimento con le comunità e offrire spazi più dilatati per la ricerca e la creazione”. Gestures of Abundance propone quindi un cambio di prospettiva: non più partire da ciò che manca, ma da ciò che già esiste. La biennale guarda all’arcipelago non come “ultraperiferia” ma come uno dei tanti possibili centri da cui osservare il mondo, grazie a una ricchezza bioculturale ancora in gran parte inespressa.

Curata da Claire Shea, Fatima Bintou Rassoul Sy, Liliana Coutinho e Jesse James, la Biennale si sviluppa come un processo collettivo che abbraccia residenze, nuove commissioni, mostre, performance, incontri pubblici e momenti partecipativi. Il programma si articola tra tre appuntamenti chiave – inaugurazione (25–30 settembre), simposio (7–9 novembre), chiusura (28–30 novembre) – e include oltre 18 nuove opere realizzate nelle isole, insieme a lavori esistenti e progetti comunitari.

Il tema Gestures of Abundance esplora l’idea di abbondanza non solo come risorsa materiale, ma come postura etica, politica ed ecologica. L’arte diventa spazio per immaginare relazioni alternative, forme di coesistenza più profonde e pratiche rigenerative. L’arcipelago delle Azzorre – ecotono tra Africa, Americhe ed Eurasia – offre uno sfondo dinamico, stratificato, vivo.

La mostra si estende su più spazi, disegnando un percorso in cui il mare, la terra, il corpo e la spiritualità diventano punti di accesso a nuove narrazioni. Tra gli artisti presenti: Alice Visentin, Resolve Collective, Rafa Bqueer, Ebun Sodipo, Mae-Ling Lokko, Soya the Cow, Malala Andrialavidrazana, e molti altri. A questi si affiancano opere di Ana Vieira, Cian Dayrit, César Schofield Cardoso, Galla Porras-Kim, Jane Jin Kaisen, Alexa Kumiko Hatanaka, Mirna Bamieh, e altri ancora.

Oltre alle mostre, il programma include performance, concerti, rituali, cene performative e il simposio internazionale che mette in dialogo pensatori, attivisti e artisti su pratiche di abbondanza, cura, oralità e resistenza. Il tutto si intreccia con Tuning In, un programma di mediazione che attiva scuole, collettivi, visitatori e comunità locali attraverso workshop, escursioni e laboratori partecipativi.

Walk&Talk Bienal inaugura così una nuova fase della propria storia: da festival a piattaforma biennale, da periferia percepita a centro relazionale. Un cambio di passo che non archivia il passato, ma lo rilancia verso nuove forme di collaborazione e immaginazione collettiva.

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