
Andrée Sfeir-Semler, storica e gallerista di fama internazionale, ha ricevuto il Premio Art Cologne 2025. La sua galleria, con sedi ad Amburgo e Beirut, rappresenta artisti di rilievo globale come Lawrence Abu Hamdan, Etel Adnan, Dineo Seshee Bopape, Wael Shawky – che ha rappresentato l’Egitto alla Biennale di Venezia nel 2024 – e Sung Tieu, in programma per la Biennale di Venezia 2026.
Originaria di Beirut, Sfeir-Semler ha studiato in diverse istituzioni internazionali e conseguito un dottorato presso l’Università di Bielefeld in Germania. Nel 1985 aprì la sua prima galleria a Kiel, in Germania, sviluppando rapidamente un programma espositivo influente e contribuendo a costruire una rete di dialogo tra artisti occidentali e del Medio Oriente.
Nel 1998 la galleria si trasferì ad Amburgo, dove continua a operare, e nel 2005 Sfeir-Semler aprì una seconda sede a Beirut, uno dei primi spazi in stile white cube della regione araba a presentare un programma internazionale. Tra le prime mostre, spiccano Ian Hamilton Finlay, Robert Barry, Hans Haacke e Michelangelo Pistoletto, mentre il lavoro con Walid Raad sul Gruppo Atlas (1989-2004) ha segnato un momento decisivo nel suo impegno verso gli artisti arabi contemporanei.
Il premio, annunciato da Koelnmesse e dall’Associazione tedesca delle gallerie e dei commercianti d’arte (BVDG), coincide con il 40° anniversario della prima galleria di Sfeir-Semler. Dotato di 10.000 euro, sarà consegnato il 7 novembre 2025 al municipio di Colonia, durante la prima giornata di apertura al pubblico di Art Cologne. Tra i precedenti vincitori figurano Walther König (2023) e Monica Sprüth (2024).
Oltre alla gestione delle gallerie, Sfeir-Semler ha recentemente curato The Rise of Arab Art, un’antologia di circa 600 pagine sull’arte araba contemporanea pubblicata da Hatje Cantz, considerata un contributo significativo al panorama artistico internazionale.
Con decenni di attività alle spalle, il lavoro di Sfeir-Semler continua a favorire il dialogo interculturale e a sostenere l’arte contemporanea pionieristica, confermando il suo ruolo centrale nella globalizzazione del mondo dell’arte.













