
Un discendente del collezionista ebreo Franz Friedrich “Fritz” Grünbaum, morto nel campo di concentramento di Dachau nel 1941, ha citato in giudizio la casa d’aste Christie’s a New York. Al centro della disputa ci sono alcune opere di Egon Schiele sottratte dai nazisti e di cui oggi non si conosce la collocazione.
Il ricorrente, Milos Vavra, ha depositato la petizione il 7 agosto presso la Corte Suprema di New York. L’uomo chiede che Christie’s riveli l’attuale proprietà e l’ubicazione delle opere, sostenendo che la casa d’aste avrebbe firmato un accordo di riservatezza con una famiglia in Svizzera intenzionata a venderle. La richiesta è legata all’urgenza di presentare eventuali rivendicazioni prima della scadenza, prevista per il 2026, dell’Holocaust Expropriated Art Recovery Act (HEAR Act) – legge federale statunitense, approvata nel 2016, che garantisce alle vittime della persecuzione nazista e ai loro eredi la possibilità di recuperare opere d’arte confiscate o rubate durante la Seconda Guerra Mondiale. Secondo i documenti depositati, esperti di Christie’s avrebbero già visionato tre delle opere in questione, definendone due tra i lavori più significativi e potenzialmente di maggior valore mai visti di Schiele.

Non è la prima volta che Vavra agisce in restituzione: in passato ha ricevuto metà dei proventi dalle aste di altre opere di Schiele provenienti dalla collezione Grünbaum e vendute da Christie’s. Grünbaum, noto artista di cabaret e collezionista, fu imprigionato dai nazisti e costretto a firmare un documento che consentiva alla moglie di trasferire i suoi beni. La sua collezione venne poi dispersa senza il suo consenso.
Un portavoce di Christie’s ha dichiarato che la casa d’aste segue le leggi e i protocolli internazionali in materia di restituzione, sottolineando il proprio impegno nel gestire opere con storie legate alla Seconda Guerra Mondiale. L’azienda è difesa dall’avvocato Joseph A. Patella dello studio Womble Bond Dickinson (US) LLP.
Il caso di Grünbaum e delle sue opere non è isolato: situazioni analoghe si possono ripetere in contesti molto diversi, dove beni culturali e opere d’arte sono stati sottratti in maniera illegittima, come accade nei conflitti o nelle occupazioni. Riflettere su queste vicende aiuta a comprendere l’importanza di garantire sempre la tutela dei diritti dei legittimi proprietari e la responsabilità delle istituzioni culturali nella gestione del patrimonio artistico.















