
La prestigiosa School of Visual Arts (SVA) di New York sta attraversando uno dei momenti più delicati della sua storia recente. L’istituto, fondato nel 1947 e conosciuto inizialmente come Cartoonists and Illustrators School, ha annunciato il licenziamento di 30 dipendenti a causa delle difficoltà finanziarie che da mesi pesano sui conti.
La notizia è arrivata con una comunicazione interna del presidente David Rhodes indirizzata a tutto il personale. Nel messaggio, Rhodes ha confermato i licenziamenti e assicurato che l’istituto offrirà supporto alle persone colpite da questa misura: “Those affected have been notified, and we are providing support during this transition” ha scritto, ringraziando infine l’intera comunità accademica per la dedizione e la resilienza “in questi tempi molto difficili per l’istruzione superiore”.
Secondo quanto riportato a Hyperallergic, i tagli non hanno risparmiato nessun settore: dalle biblioteche ai corsi undergraduate e graduate, fino al personale di supporto. Il sindacato di recente formazione degli staff di SVA ha già denunciato le prime conseguenze concrete: cancellazioni di corsi e nuove restrizioni di bilancio.
La mossa arriva in un momento delicatissimo. Solo pochi mesi fa, infatti, circa 1.200 docenti di SVA avevano scelto di aderire al sindacato United Auto Workers, lo stesso che rappresenta i docenti di Columbia University, New York University e Parsons School of Design. Un segnale forte di un corpo docente che da tempo chiede maggiori tutele. Tra le voci critiche si distingue quella di Justin Elm, organizzatore di SVA Faculty United, che in un’intervista ha spiegato: “I docenti sono stati colpiti da numerose cancellazioni di corsi dovute al calo delle iscrizioni e ai deficit di bilancio. Perdere un corso non equivale a essere licenziati, ma significa subire una perdita diretta di stipendio, benefici e stabilità, senza alcuna garanzia di poter tornare a insegnare quella materia in futuro”.
La crisi finanziaria si riflette anche nei numeri: le iscrizioni nel 2024 sono calate sensibilmente, fermandosi a 3.812 studenti rispetto ai 4.016 dell’anno precedente. Un trend preoccupante, che mette a rischio la sostenibilità economica dell’istituto. Elm non nasconde la delusione per le scelte dell’amministrazione: “Siamo profondamente delusi dal fatto che l’amministrazione abbia scelto di affrontare le difficoltà finanziarie licenziando il personale, cancellando corsi e scaricando l’intero peso sulla sua risorsa più preziosa: i lavoratori”.
Per la SVA, che ha costruito la propria identità impiegando artisti della comunità newyorkese come docenti e che negli anni si è affermata come uno dei poli più vivaci della formazione artistica internazionale, si apre ora una fase incerta. Mentre il sindacato cerca di arginare l’impatto dei licenziamenti, resta da capire come l’istituto affronterà il futuro e se riuscirà a difendere la sua tradizione in un panorama dell’istruzione superiore sempre più complesso e competitivo.













