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Francia, scoperto un mausoleo ispirato a quello di Augusto

Un mausoleo romano scoperto a Saint-Romain-en-Gal, in Francia.
Credits: Julien Bourreau, Museo Gallo-Romano
Una scoperta che arricchisce il patrimonio archeologico della Gallia romana: a Saint-Romain-en-Gal, vicino a Lione, è emerso un mausoleo romano ispirato al celebre Mausoleo di Augusto a Roma.

La struttura, costruita attorno al 50 d.C., presenta un interno di oltre 15 metri di diametro e soffitti che dovevano raggiungere i 6 metri d’altezza. Imponente e visibile dal Rodano, il monumento dominava il paesaggio della colonia romana di Vienna, segnalando la memoria di un personaggio di spicco. “Si trattava di una persona che, anche nella morte, è rimasta presente nel mondo dei vivi”, ha spiegato a Arkeonews Giulia Ciucci, archeologa e direttrice scientifica del sito museale di Saint-Romain-en-Gal. “La somiglianza con il mausoleo dell’imperatore suggerisce una figura di notevole potere e influenza politica”.

L’opulenza del monumento e la sua posizione fanno pensare a un membro dell’élite aristocratica strettamente legato all’autorità imperiale. Non a caso, si tratta di uno dei soli 18 mausolei a tumulo rinvenuti in Francia, e l’unico circolare conservato in condizioni tanto straordinarie. Un tassello che getta nuova luce non solo sull’urbanistica della Gallia romana, ma anche sui rapporti con la capitale.

Gli scavi hanno inoltre rivelato i resti di tre botteghe databili tra il I e il II secolo d.C. preservate grazie a un incendio che, paradossalmente, ha protetto le strutture in legno e gli strumenti degli artigiani (perché il fuoco e i detriti hanno creato uno strato protettivo che li ha preservati fino a oggi). Due di queste erano officine di follatura, dove si lavorava la lana, mentre nella terza un forno lascia pensare a un’attività legata alla produzione del vetro o a usi culinari. Questi spazi commerciali, individuati già negli anni ’80, facevano parte di un complesso più ampio con almeno otto unità: la testimonianza di una comunità vivace e di una fiorente economia locale.

“La qualità e la varietà dei reperti ci permetteranno di capire meglio il commercio di prossimità”, ha sottolineato a Arkeonews Benjamin Clément, professore di archeologia romana all’Università della Franca Contea. “Sappiamo molto degli scambi a lunga distanza, ma è raro trovare prove così ben conservate della vita economica quotidiana”. Le indagini proseguiranno fino al 2027, con il contributo delle università di Aix-Marseille, Franche-Comté e del CNRS, promettendo nuove rivelazioni su uno dei siti più significativi della regione.

 

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