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Avvenimento #3. Un intreccio di discipline alla Collezione Peggy Guggenheim di Venezia

Il 9 settembre la Collezione Peggy Guggenheim dalle 19 alle 23 ospita la terza edizione di Avvenimento. Ingresso libero su prenotazione (fino a esaurimento posti). L’evento è realizzato con il sostegno della Fondazione di Venezia. Credits: Matteo De Fina. Courtesy Collezione Peggy Guggenheim
La Collezione Peggy Guggenheim, Venezia
La Collezione Peggy Guggenheim conferma il suo ruolo di laboratorio di ricerca e sperimentazione, proponendo un nuovo appuntamento che intreccia arti visive e performative. Con la terza edizione di Avvenimento, il museo rinnova l’eredità della sua fondatrice, trasformando spazi e collezioni in terreno di incontro tra discipline, processi creativi e pubblico.

Il 9 settembre, quando mancheranno solo pochi giorni alla chiusura della retrospettiva dedicata a Maria Helena Vieira da Silva, la Collezione Peggy Guggenheim invita il pubblico a un appuntamento speciale. Dalle 19:00 alle 23:00, gli spazi del museo si apriranno alla terza edizione di Avvenimento, format inaugurato nel 2023 che trasforma le sale e il giardino in un laboratorio vivo, dove la performance incontra la danza, la musica dialoga con le installazioni e il museo diventa un organismo fluido e mutevole, che il pubblico non contempla “a distanza” ma attraversa come parte integrante dell’esperienza.

Quest’anno l’iniziativa porta il titolo Nos Bastidores do Estudo (“Dietro le quinte dello studio”), un omaggio alle radici portoghesi di Vieira da Silva e insieme un richiamo al linguaggio teatrale. Il backstage, solitamente invisibile, diventa protagonista: non semplice spazio tecnico, ma luogo intimo di preparazione, sospensione e riflessione. È qui che si accendono i processi creativi, più che i loro esiti.

Il 9 settembre la Collezione Peggy Guggenheim dalle 19 alle 23 ospita la terza edizione di Avvenimento. Ingresso libero su prenotazione (fino a esaurimento posti). L’evento è realizzato con il sostegno della Fondazione di Venezia. Credits: Matteo De Fina. Courtesy Collezione Peggy Guggenheim

Il progetto, concepito dal curatore indipendente Edoardo Lazzari e allestito da Cosimo Ferrigolo, propone tre atti in cui gli artisti intrecciano linguaggi e discipline. Il giardino del museo, trasformato in set cinematografico a cielo aperto, rivela la sua stessa infrastruttura — luci, apparati, dispositivi tecnici — come parte attiva della drammaturgia.

L’Atto I accoglie il pubblico con due interventi che chiamano in causa ascolto e partecipazione: il collettivo Royal Divorce presenta Il primo respiro sulla terra e il suo conseguente sublime collasso, esito di un laboratorio drammaturgico che esplora le memorie online, tra commenti su YouTube e archivi affettivi. Accanto, Luca Gerry Conte propone Solve et Coagula, installazione gastronomico-performativa in cui ingredienti commestibili diventano materia alchemica, trasformata dal pubblico stesso.

Segue l’Intermezzo, affidato a Rac Montoro, artista trans non binario e ricercatore indipendente: la lecture-performance A Trouble at Night is Not Your Karmic Wound prende spunto dalla figura astrologica di Chirone per riflettere su vulnerabilità e possibilità di guarigione collettiva.

Il 9 settembre la Collezione Peggy Guggenheim dalle 19 alle 23 ospita la terza edizione di Avvenimento. Ingresso libero su prenotazione (fino a esaurimento posti). L’evento è realizzato con il sostegno della Fondazione di Venezia. Credits: Giacomo Bianco. Courtesy Collezione Peggy Guggenheim

Il cuore della serata, l’Atto II, si svolge nel giardino e mette in relazione corpo, affetto e memoria. Teodora Grano presenta Daughters, performance sulla genealogia femminile e sulla riscrittura dei legami intimi; la coreografa Annamaria Ajmone e lo stilista Fabio Quaranta danno vita a una performance site-specific in cui corpo e spazio dialogano in tempo reale; chiude Sofia Naglieri con Devozioni per occasioni di emergenza, racconto performativo che attraversa malattia e dolore, facendo del corpo un archivio sensibile e resistente.

Con Nos Bastidores do Estudo, la Collezione Peggy Guggenheim ribadisce la sua vocazione sperimentale: un museo che non custodisce soltanto il passato, ma che si offre come terreno fertile per nuove pratiche e linguaggi. Un appuntamento che, fedele allo spirito di Peggy, rende la comunità parte di un processo artistico in divenire.

 

 

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