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Tra spazio e forma. La scultura di Toni Benetton a Montebelluna

Toni Benetton, tra spazio e forma, Montebelluna Toni Benetton, tra spazio e forma, Montebelluna
Toni Benetton, tra spazio e forma, Montebelluna
Toni Benetton, tra spazio e forma, Montebelluna
A Montebelluna, nel trevigiano, Benetton installa le proprie sculture con una mostra diffusa, a cielo aperto

Chi è Toni Benetton? Un artista audace, in grado di creare sculture di notevoli dimensioni tra cui quelle dette vivibili come porte, archi, accessi. Realizzate in modo tale che potessero essere attraversate. O quelle mobili, capaci di oscillare, in virtù di raffinati meccanismi di cibernetica senza cadere, come alberi mossi dal vento. Uno scultore che riesce a domare il ferro con il fuoco. La sua arte è da ricondurre all’artigianato dove s’intrecciano l’ambito estetico e la materia del ferro con l’indicibile faticoso impegno che lavorare con un tale elemento comporta.

Agire con masse di metallo che pesano quintali, portarle alla temperatura di 1.220 gradi impone l’esclusione di “perdite di tempo”, svolazzi e di “inutili divagazioni”. Dove non sono consentiti sbagli. Tecnica che lo ha sempre guidato. Sia nel figurativo sia nel non figurativo. Che il ferro lo taglia con la stessa perfezione di Fontana nelle tele. Che esaspera il contrasto tra opera e ambiente ma senza rinnegare quest’ultimo. Accogliendone alcuni suggerimenti affinché l’opera non sia del tutto estranea, ma si integri pure risultando diversa.

 

Toni Benetton, tra spazio e forma, Montebelluna
Toni Benetton, tra spazio e forma, Montebelluna
Armonia tra le masse

Un’estetica innovativa e corposa dunque che di manifesta nella mostra diffusa, a cielo aperto, a Montebelluna, nel trevigiano: Toni Benetton, tra spazio e forma dal 26 agosto al 31 ottobre. Organizzata dal Comune in collaborazione con l’Associazione Il Mosaico – Un Centro da Vivere, nell’ambito del progetto “Visioni Urbane – L’arte incontra le persone”. Lo scopo del progetto è il rovesciamento del consueto rapporto tra opera e osservatore. Quest’ultimo non deve andare in un museo o in una galleria per vederla. L’arte ora si trasferisce sulla strada.

Nel tessuto urbano dove le persone vivono. In un costante dialogo. Sarà possibile allora confrontarsi con Deposizione in Corso Mazzini, di fronte al Municipio. Dove il richiamo al figurativo è ancora chiaramente palpabile. Con Spazio 3 nel Giardino di Piazza Negrelli, lato sud-est. L’opera nasce dal taglio di un’unica lastra di ferro con la fiamma ossidrica. E da successivi interventi di rotazione, che permettono ai quadrati di varie dimensioni di intersecarsi tra loro. Con Vivibile n.3 in Piazza Jean Monnet.

 

Toni Benetton, tra spazio e forma, Montebelluna
Toni Benetton, tra spazio e forma, Montebelluna

La scultura, parte integrante del paesaggio, inibisce la sua ritualità contemplativa per trasformarsi in una struttura agibile. Come con Le Monache, nel Parco di Piazza Negrelli, lato nord-ovest. L’armonia tra le masse e il gioco delle linee rendono l’opera leggera privandola dalla rigidità di carta statuaria.

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