
Dal 13 settembre la nona edizione della Venice Glass Week celebra l’incanto del vetro artistico fra Venezia, Murano e Mestre
Si svolge dal 13 al 21 settembre fra Venezia, Murano e Mestre, con il titolo di #TheMagicOfGlass, la nona edizione di The Venice Glass Week. Il festival internazionale nato nel 2017 per celebrare, supportare e promuovere l’arte del vetro. E si preannuncia una settimana densa di appuntamenti, con più di 200 eventi organizzati da oltre 300 partecipanti in 130 sedi diverse. Lungo l’elenco dei promotori, dal Comune di Venezia alla Fondazione Musei Civici di Venezia, a Le stanze del vetro – Fondazione Giorgio Cini. E ancora Pentagram Stiftung, l’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti e il Consorzio Promovetro Murano.
Una suggestiva celebrazione della seduzione e della ammirazione che il vetro suscita da secoli. Una materia lavorata col fuoco e trasformata in arte: ogni creazione come qualcosa di magico, in bilico tra tradizione e innovazione. Il festival è un’occasione importante per conoscere da vicino il mondo del vetro, esaminarne i cambiamenti mediante i codici creativi contemporanei
The Venice Glass Week Hubs
Anche quest’anno, il cuore della manifestazione è rappresentato da due Hub, mostre collettive che propongono una selezione di opere realizzate da artisti e designer selezionati attraverso open call. Dedicata a 50 artisti affermati e mid-career provenienti da diversi Stati. The Venice Glass Week Hub è ospitata, come di consueto, a Palazzo Loredan, sede dell’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti in Campo Santo Stefano. Tra gli artisti in mostra, la polacca Agnieszka Leśniak Banasiak (1978) con la serie Geometria del vuoto. Un racconto meditativo che invita a riflettere sul vuoto come fenomeno fisico e simbolico.

Accanto a lei, l’iraniano Ahmad Ahmadzadeh detto Iman (Teheran, 1980), che mette in scena con Estinzione uno scheletro in vetro e legno che segnala la tragedia della perdita delle specie, conseguenza diretta dell’agire dell’uomo. La designer italiana Michela Cattai presenta la nuova serie Corolla, che appare come un atto poetico in bilico tra luce e materia, simbolo di nascita e rivelazione. Realizzata con le antiche tecniche del vetro soffiato, in collaborazione con il maestro vetraio, l’opera testimonia la dedizione di Cattai all’arte vetraria muranese e la sua capacità di trasformarla in esperienza estetica e simbolica.
A proposito di Murano bisogna accennare alla rassegna Vero Casanova, dal 13 settembre al 18 gennaio 2026 al Museo del Vetro a cura di Matteo Silverio. Rassegna che ha il suo fulcro nelle undici opere e installazioni in vetro firmate dai maestri muranesi che rendono omaggio a Casanova. Ogni creazione interpreta aspetti diversi della sua personalità mettendone in risalto contraddizioni, passioni e intelligenza, coerentemente allo spirito del suo tempo. Al di là di una narrazione tipicamente cronologica, la mostra intende rivalutare Casanova come simbolo dell’Illuminismo.

The Venice Glass Week Hub Under 35
È invece dedicata ai giovani artisti internazionali emergenti, 30 designer provenienti da 24 paesi, la mostra collettiva The Venice Glass Week HUB Under35, curata da Stefano Coletto in collaborazione con Marta Gradenigo. Allestita per la prima volta nella sede della Fondazione Bevilacqua La Masa, nella Galleria di Piazza San Marco. Una novità importante, che testimonia l’attenzione crescente verso le nuove generazioni di creativi e la volontà di offrire loro una vetrina fondamentale.
Sull’isola di San Giorgio Maggiore troviamo Le stanze del vetro che ospitano la mostra 1932–1942. Il vetro di Murano e la Biennale di Venezia. Si tratta del secondo capitolo delle mostre che descrivono la presenza del vetro muranese nella prestigiosa esposizione veneziana. A cura di Marino Barovier, fino al 23 novembre.













