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La casa segreta di Lynch in vendita per 15 milioni

David Lynch, 2016. Foto: Wally Skalij / Los Angeles Times tramite Getty Images.
David Lynch, 2016.Credits: Wally Skalij/Los Angeles Times. Courtesy Getty Images.
Hollywood Hills mette all’asta un pezzo di storia del cinema: il rifugio creativo di David Lynch è ufficialmente sul mercato per 15 milioni di dollari. Un complesso eclettico, plasmato nell’arco di quasi quarant’anni e progettato in parte dal figlio di Frank Lloyd Wright, Lloyd Wright.

Su 2,3 acri  (circa 9.300 metri quadrati) si snodano tre immobili acquistati e ristrutturati dal regista. Nel 1987 Lynch mise le mani su una casa rosa a tre camere, la Beverly Johnson House, pagando 560.000 dollari. Firmata da Lloyd Wright negli anni ’60, è oggi riconosciuta da Historic Places LA come un “eccellente esempio di architettura Mid-Century Modern”.
Seguì l’aggiunta di una piscina e di una pool house, affidata a Eric Lloyd Wright. Nel 1989 arrivò una casa brutalista a due camere per 542.000 dollari; sei anni dopo, uno studio adiacente per 346.000. Modifiche radicali e nuovi terreni portarono il complesso, alla morte del regista all’inizio di quest’anno, a contare sette edifici.

La piscina fu progettata dal figlio di Lloyd Wright, Eric Lloyd Wright. Courtesy The Agency.

Il cuore resta la residenza progettata da Wright: 180 metri quadrati di luce naturale, finestre generose e lucernari. Lynch amava la linea minimale di Lloyd più di quella del padre Frank, e lo si vede: interni in legno grezzo e dettagli in metallo essenziale. Lo studio include biblioteca, sala proiezioni e attrezzature professionali, con una sala di montaggio dove nacquero film come Mulholland Drive (2001). La proprietà stessa fece da set per Strade perdute (1997), diventando la casa del personaggio Madison.

Vista sulla proprietà di Lynch. Courtesy dell’Agenzia.

The Agency Beverly Hills la definisce “un santuario creativo e un punto di riferimento architettonico: cinque lotti contigui che formano un complesso coeso e appartato, con una provenienza unica a Los Angeles”. Per Lynch era molto più che una casa. “L’intero spazio è semplicemente piacevole, mi dà una bella sensazione”, raccontava alla rivista Form nel 1997. “Vivere lì influenza tutta la mia vita. A volte vedo cose, forme o elementi che possono entrare nei mobili o nei film”.

Vista interna della Wright House. Foto: per gentile concessione di The Agency.

 

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