
Nel giorno dello sciopero generale delle professioni, indetto per oggi, il “Blocchiamo tutto” per dare voce a Gaza e alla questione palestinese, vi raccontiamo (anche) di un’altra iniziativa: settantasette artisti e designer, tra cui Jasleen Kaur, Jeremy Deller, Eddie Peake, Michael Rakowitz, Tai Shani e il gruppo musicale Massive Attack, hanno realizzato una serie di poster raccolti nel volume Love is Resistance. Il ricavato andrà all’Ajyal Foundation for Education, organizzazione con sede a Oxford che offre programmi di riabilitazione e supporto psicologico a bambini, con particolare attenzione alla popolazione di Gaza.
I poster, pensati per essere staccati e utilizzati anche durante manifestazioni pacifiche, sono stati selezionati e curati da Aya Mousawi. Secondo la curatrice, il progetto vuole essere un contributo alla solidarietà internazionale verso la comunità palestinese. Michael Rakowitz ha creato un’immagine nei colori della bandiera palestinese accompagnata dalla frase: “Il nodo allo stomaco quando le generazioni future mi chiederanno cosa ho fatto per fermare tutto questo”. Jasleen Kaur propone invece una fotografia scattata nel luglio 2024 alla Faizan-e-Islam Mosque di Londra durante un incontro comunitario, mentre Massive Attack presentano una stampa che combina il motivo del keffiyeh con il proprio logo.
Nel libro è incluso anche un saggio del critico e curatore Shuman Basar. L’autore osserva come, dopo gli attacchi di Hamas del 7 ottobre 2023 e la successiva offensiva militare israeliana a Gaza, le immagini di violenza e distruzione si siano diffuse sui social accanto a contenuti di vita quotidiana, ridefinendo il modo in cui il pubblico percepisce notizie e intrattenimento. Basar sottolinea inoltre come, a suo giudizio, i media tradizionali non abbiano garantito un’informazione completa sugli eventi, citando stime del Ministero della Salute di Gaza che parlano di oltre 65.000 vittime e il recente rapporto delle Nazioni Unite che accusa Israele di genocidio.
Love is Resistance si presenta quindi come una raccolta visiva e testuale che documenta un periodo di conflitto e di mobilitazione culturale, invitando i lettori a conservare memoria dei fatti e a diffondere i materiali anche nello spazio pubblico.














