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Tim Burton e Patricia Urquiola, protagonisti alla XV Florence Biennale

Patricia Urquiola
Patricia Urquiola
Nel cuore di Firenze, la XV edizione della Florence Biennale accende i riflettori su due visionari contemporanei che hanno fatto della dialettica tra luce e ombra il fulcro della loro ricerca creativa. Tim Burton e Patricia Urquiola: personalità apparentemente distanti ma unite da una comune esplorazione delle dualità, saranno i protagonisti assoluti della kermesse in programma dal 18 al 26 ottobre 2025 alla Fortezza da Basso

Tim Burton: l’oscuro splendore del fantastico
Il regista e artista statunitense, atteso per il 21 ottobre alla cerimonia di premiazione dove riceverà il Premio “Lorenzo il Magnifico” alla Carriera, porterà in anteprima mondiale la mostra personale “Tim Burton: Light and Darkness”. Curata in collaborazione con la Biennale, l’esposizione si annuncia come un viaggio immersivo nell’immaginario burtoniano, dove il grottesco incontra il poetico e il macabro si fonde con il sublime. Attraverso schizzi inediti, dipinti e installazioni site-specific, Burton guiderà il pubblico in un percorso che esplora i contrasti come forza generativa, rivelando come la sua estetica – spesso associata all’oscurità – nasconda in realtà una profonda ricerca della luce interiore. La mostra promette di svelare il laboratorio creativo di un artista che ha rivoluzionato il concetto di narrazione visiva, trasformando le proprie ossessioni in un linguaggio universale.

Tim Burton

Patricia Urquiola: la luce della materia
Diversa ma complementare la ricerca di Patricia Urquiola, che il 23 ottobre riceverà il Premio Internazionale “Leonardo da Vinci” per il design. La designer e architetto spagnola presenterà “Transitions”, un’installazione che indaga le possibilità espressive della materia quando incontra la luce. Il suo lavoro, noto per sfumare i confini tra design e arte, esplorerà il dualismo attraverso superfici che catturano e riflettono la luce, creando giochi di trasparenze e opacità che trasformano lo spazio in un’esperienza sensoriale completa. In dialogo con Silvia Robertazzi, direttrice di Marie Claire Maison, Urquiola racconterà il suo approccio progettuale, dove tradizione e innovazione si incontrano in un equilibrio perfetto tra forma e funzione, artigianato e tecnologia.

Due linguaggi, una comune ricerca
Sebbene espressi attraverso medium differenti, il cinema e il design, le opere di Burton e Urquiola dialogheranno nella cornice della Biennale rivelando sorprendenti affinità. Entrambi gli artisti condividono infatti la capacità di trasformare tensioni oppositive in armonia compositiva: l’inquietudine burtoniana e l’equilibrio urquiolano rappresentano due facce della stessa medaglia, dimostrando come luce e ombra siano elementi indispensabili l’una all’altra nella creazione di significato. La loro presenza alla Biennale non solo ne corona le carriere, ma trasformerà Firenze in luogo di dibattito contemporaneo sulla natura duale dell’atto creativo.

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