
Nel Palazzo del Parco di Diano Marina in mostra 15 delle più recenti opere del giovane artista umbro
“Coreografa il colore per lasciargli la possibilità di addensarsi e sfumarsi, di svelare o nascondere”. Con queste parole Matteo Galbiati introduce la pittura di Edoardo Cialfi, in occasione della sua mostra allestita nel Palazzo del Parco di Diano Marina. Si tratta della prima personale del giovane artista in uno spazio pubblico, curata – fino al 15 novembre – dalla Civiero Art Gallery in collaborazione con il Comune ligure.
Nelle parole di Galbiati si riflette l’essenza di un lavoro che trasforma il paesaggio in esperienza interiore. Dove il colore diventa materia pensante e il silenzio si fa linguaggio visivo. La pittura ad aerosol di Cialfi, frutto di un percorso che dalle origini nella Street Art lo ha condotto a una raffinata ricerca pittorica, costruisce visioni sospese tra realtà e sogno. Le sue velature successive, controllate attraverso un sapiente uso dei caps, creano una texture morbida e vibrante, quasi vellutata. Che restituisce alla superficie pittorica una profondità metafisica.

Nebbie, cieli, nuvole, tempeste
Il titolo della mostra – La metamorfosi dei silenzi – evoca la pluralità di pause e risonanze che abitano i paesaggi di Cialfi: nebbie, cieli, nuvole, tempeste. Ogni quadro è un frammento di tempo atmosferico e mentale, un attraversamento sensoriale in cui la natura si fa specchio delle nostre percezioni. Come osserva ancora Galbiati, “Cialfi dà a quel silenzio una voce muta che si esprime con una variazione potente […] e diventa immaginario di sensazioni pulsanti. Rintracciabili nelle nostre singole memorie”.
In mostra saranno presentate 15 delle più recenti opere dell’artista umbro (Marsciano, 1993), raccolte anche in un catalogo edito da Vanillaedizioni con testi critici di Matteo Galbiati e Giorgio Bonomi. Noi la raccontiamo con immagini e video…



















