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È morto Frediano Farsetti, fondatore della casa d’aste Farsettiarte

Frediano Farsetti Frediano Farsetti
Frediano Farsetti
Frediano Farsetti
Figura storica del mercato dell’arte italiana, Frediano Farsetti è scomparso a 91 anni a Prato. Ne ripercorriamo i 70 anni di esperienza nel mondo dell’arte, fatti di passione e intuizioni geniali

È scomparso a 91 anni Frediano Farsetti, fondatore della casa d’aste Farsettiarte. La morte è avvenuta a Prato, nelle prime ore del mattino del 21 ottobre.

Nato nel 1934 in una piccola frazione alle porte di Firenze, Farsetti ha dominato il panorama del mercato dell’arte moderna italiana degli ultimi 70 anni, coniugando intuito, passione, coraggio. “Ci vuole passione e un certo ‘pallino’, fortuna e visione, ci vuole amore per l’arte e senso degli affari”, era solito affermare Farsetti.

La stessa visione che lo ha spinto, tra le altre cose, a organizzare la prima asta di arte moderna dell’Italia centrale a essere seguita dalle telecamere della RAI nel 1962. E nel 1996, a realizzare la più grande antologica di Ottone Rosai a Palazzo Reale a Milano, inaugurata dall’allora Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro.

Fu proprio Ottone Rosai a suggerirgli di trasferirsi a Prato, nel 1952. “Il nuovo collezionismo è a Prato, tutti i miei migliori clienti sono pratesi; ti devi piazzare nel posto giusto altrimenti chiudi subito”, lo esortava l’artista.

Nel 1955 apre una piccola galleria-laboratorio in via dei Cimatori. Qui comincia a lavorare anche il fratello Franco, allora quindicenne, scomparso nel 2022. È l’inizio di un’ascesa inarrestabile segnata dall’apertura della prima vera e propria galleria in via Lanaioli nel 1957, che diventa da subito un centro culturale frequentato da artisti, scrittori e intellettuali, a cui fanno seguito le sedi di Cortina d’Ampezzo nel 1964, della Versilia nel 1969 e di Milano nel 1982. Nel 1991 è stata inaugurata la nuova sede di Prato a fianco del Museo per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci progettata, dall’architetto Italo Gamberini. Con oltre i suoi 2.000 metri quadrati di spazi espositivi, sale d’asta e caveau climatizzati, è oggi una delle case d’asta più all’avanguardia d’Europa.

La visione di Frediano Farsetti di una nuova galleria a Cortina d’Ampezzo ha portato alla riqualificazione del complesso dell’ex Funivia Pocol, divenuto realtà nel 2021. Il nuovo spazio è stato pensato come spazio espositivo e centro polifunzionale e polo culturale, che assumerà un ruolo strategico durante le prossime Olimpiadi invernali.

Gallerista nel senso più tradizionale del termine, amante dei dipinti e amico dei pittori, testimone diretto dell’arte del Novecento in tutte le sue sfaccettature, anche quelle più personali e curiose, Frediano amava ricordare gli artisti così come li aveva conosciuti, quasi fossero il soggetto di un film. Il suo modo di raccontare sfuggiva agli artifici letterari, costruendo l’immagine dei pittori di cui parlava con voce colloquiale e con un amore quasi artigianale. Partendo da Rosai, per arrivare a de Pisis, Soffici e Morandi, sono molti i suoi scritti-testimonianza che teneva a pubblicare all’interno dei suoi prestigiosi cataloghi, ancora oggi strumento prezioso per addetti ai lavori e collezionisti.

Nei settanta anni di attività che ricorrono quest’anno, Frediano Farsetti ha bandito e organizzato più di 200 incanti, proponendo più di 106.000 opere, alcune delle quali confluite nelle più prestigiose collezioni nazionali e internazionali, ma anche importanti musei come la Galleria degli Uffizi che nel 2004 acquistò la monumentale Battaglia di Ponte dell’Ammiraglio di Renato Guttuso.

Uno degli aneddoti che amava più raccontare riguarda proprio la prima asta del 19 maggio 1962, quando su 166 lotti totali ci fu un solo invenduto, un Taglio di Lucio Fontana, accolto dal pubblico in sala con un brusio di disappunto seguito da una provocatoria offerta di una lira per la sola cornice. Farsetti amava commentare l’episodio con la sua consueta ironia: “quella sprezzante offerta di una lira si è trasformata in un prolifico seme, che si è moltiplicato per milioni e milioni di volte”.

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