
In un’epoca di crescente esposizione dei beni culturali a rischi fisici, giuridici e finanziari, la protezione del patrimonio artistico richiede competenze sempre più trasversali e specializzate. Il convegno internazionale “L’arte di proteggere l’arte”, in programma lunedì, 27 ottobre 2025, all’Auditorium Guido Martinotti dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca, si propone come momento di confronto cruciale tra avvocati, assicuratori, curatori, restauratori ed esperti del settore.
Dalle 9 alle 19, relatori di rilievo nazionale e internazionale affronteranno le nuove sfide normative, tecniche ed economiche nel campo della tutela assicurativa, esplorando casi studio, soluzioni innovative e best practice per garantire la sicurezza e la valorizzazione del nostro patrimonio culturale. La partecipazione è gratuita, con iscrizione obbligatoria, riservata soprattutto agli operatori del diritto, del restauro, delle assicurazioni e della gestione dei beni culturali.
Alessandra Donati, Avvocato, docente e moderatrice della prima sessione del convegno, ci racconta l’iniziativa
“Il titolo, “L’Arte di Proteggere l’Arte”, racchiude, un duplice significato: da un lato la necessità, oggi più che mai, di proteggere concretamente il patrimonio artistico che ci definisce come comunità; dall’altro, l’idea che questa protezione sia essa stessa un’arte, un sapere complesso, interdisciplinare, che richiede competenze giuridiche, tecniche e culturali.
Proteggere l’arte non significa solo difenderla dal danno o dal furto, ma comprenderne il valore in tutte le sue dimensioni – economiche, culturali, legali e simboliche. L’assicurazione, in questo senso, diventa una lente attraverso cui leggere il nostro rapporto con il patrimonio: uno strumento che non si limita a riparare una perdita, ma che educa alla prevenzione, alla conoscenza, alla responsabilità condivisa. Le tre sessioni della giornata di studi vogliono restituire questa visione d’insieme.
Si parlerà di tutela e prevenzione, ma anche di nuove professionalità e nuove tecnologie, di come la digitalizzazione e l’intelligenza artificiale stiano trasformando i modi di stimare, documentare e persino riconoscere le opere. Ogni tema, in fondo, ci riporta alla stessa domanda: come conciliare la necessità di proteggere l’arte con il desiderio, altrettanto importante, di renderla accessibile, viva, in dialogo con il passato, il presente e con il futuro?
Non è un caso che oggi, accanto ai restauratori e ai curatori, compaiano figure come il risk manager dei beni culturali, il data analyst dell’arte, o l’esperto di sostenibilità nei trasporti museali. Tutti protagonisti di un sistema sempre più complesso e stratificato, in cui l’assicurazione diventa parte integrante di un progetto culturale più ampio. Parlare di nuove professionalità, di polizze, di tracciabilità, di due diligence, non significa entrare in un linguaggio tecnico, ma ragionare sul grado di maturità civile e culturale con cui una società si prende cura delle proprie opere.
Ci sono, naturalmente, anche le sfide del nostro tempo: i cambiamenti climatici, le fragilità del patrimonio digitale, la sostenibilità dei modelli espositivi. Ma anche qui, la logica è la stessa: prevenire, conoscere, valorizzare. In questo contesto, importante ricordare il lavoro della Gallery Climate Coalition, che ha coinvolto fiere come Frieze e Art Basel nell’iniziativa “10% Of”, in cui le gallerie devolvono il 10% delle vendite per progetti di riduzione delle emissioni e di responsabilità ambientale. Un gesto simbolico, ma potente, che traduce in azione l’idea di una cura del patrimonio anche dal punto di vista ecologico.
La giornata si chiuderà con una riflessione corale, che metterà a confronto, compagnie, musei, gallerie, archivi, operatori del settore e collezionisti. Si parlerà allora anche di cultura assicurativa: la necessità che anche i collezionisti, pubblici o privati, si avvicinino all’assicurazione non come a un costo, ma come a un gesto di tutela del proprio patrimonio, soprattutto laddove l’opera diventi, come ormai sempre più spesso, un vero e proprio asset, un investimento. L’assicurazione, in definitiva, è il punto di convergenza di tutto questo. È lo specchio del grado di consapevolezza con cui una comunità guarda al proprio patrimonio“.
Per iscrizioni scrivere a: assicurazionearte@gmail.com













