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La Torre dei Conti crolla durante i restauri: disastro colposo a Roma

il crollo di parte della Torre dei Conti
Torre dei Conti
Una parte della Torre dei Conti, costruzione medievale nei pressi dei Fori Imperiali, è crollata stamattina, coinvolgendo quattro operai, di cui uno risulta ancora intrappolato nelle macerie

La storia della Torre di Conti è antica e, come spesso accade con i monumenti “minori”, un po’ annebbiata: il suo nome deriva probabilmente dai Conti di Segni, la famiglia di Papa Innocenzo III, o forse dal conte di Sora Riccardo, fratello del pontefice. Fu proprio Innocenzo III a volerne fare un simbolo del potere ecclesiastico, portandola a sfiorare i 60 metri d’altezza per rendere visibile a tutti l’autorità della Chiesa. Il primo nucleo della torre risale all’858, ma nel corso dei secoli la struttura subì numerose trasformazioni, dalla spoliazione del travertino di cui era composta, ai danneggiamenti vari a causa dei sisma. Così la Torre dei Conti si fermò a 29 metri, abbandonata, utilizzata come fienile e deposito di carbone prima dei recenti interventi di recupero. E oggi, in parte crollata, ritrova la sua fama tra le polemiche

il crollo di parte della Torre dei Conti

La cronaca della mattina della Torre dei Conti

«Al momento c’è una persona che è intrappolata ma abbiamo delle evidenze che sia ancora in vita» ha dichiarato il prefetto di Roma Lamberto Giannini nel corso di un punto stampa, dopo parte del crollo che ha interessato la struttura, ai Fori Imperiali. «La priorità assoluta è salvare questa vita umana, anche se l’operazione si prospetta molto lunga e complessa a causa dell’elevatissimo rischio di ulteriori crolli». Elevatissimo rischio di crolli? Peccato che la struttura già fosse in fase di restauro. L’intervento del valore di 6,9 milioni di euro ottenuto con il PNRR, riguardava il recupero strutturale, il restauro e la messa in sicurezza della torre medievale e della sua parte ipogea.

Con il crollo, però, gli animi politici si sono scaldati: dalla Russia è arrivato addirittura il commento della portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova: «Finché il governo italiano sperpererà i soldi dei contribuenti, l’Italia crollerà, dall’economia alle torri». E il Partito Democratico è insorto, tacciando le parole della portavoce russa come “inaccettabili, stupide e volgari”. E arrivate perfettamente a destinazione, a giudicare dalla reazione. Aggiornamenti in corso.

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