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Le forme dell’umanità. Keisuke Matsuoka al’Ex-Mattatoio di Roma

Le forme dell’umanità di Keisuke Matsuoka, 2025, Mattatoio, ph Monkeys Video Lab Le forme dell’umanità di Keisuke Matsuoka, 2025, Mattatoio, ph Monkeys Video Lab
Le forme dell’umanità di Keisuke Matsuoka, 2025, Mattatoio, ph Monkeys Video Lab
Le forme dell’umanità di Keisuke Matsuoka, 2025, Mattatoio, ph Monkeys Video Lab
L’Ex-Mattatoio di Roma ospita fino all’11 gennaio 2026 la mostra Le forme dell’umanità dell’artista giapponese Keisuke Matsuoka
Le forme dell’umanità: frammentazione e ricomposizione

Nella mostra Le forme dell’umanità, curata da Tomoko Asada, l’artista Keisuke Matsuoka sviluppa il suo progetto artistico a partire da una domanda fondamentale: che cos’è l’essere umano? Questa domanda, tanto antica quanto attuale, spinge Matsuoka ad indagare gli aspetti più oscuri e sfuggenti delle esistenze individuali e collettive.

L’idea centrale del lavoro di Matsuoka consiste nel tentativo di individuare, da un punto di vista morfologico-antropologico, culturale e al tempo stesso animistico-spirituale, i fili che uniscono tutti gli esseri umani, al di là di qualsiasi distinzione di genere, etnia, luogo o cultura. Questa indagine si traduce in opere che riproducono processi di trasformazione, distruzione e ricostruzione in riferimento all’identità degli individui, facendo emergere quanto questa sia labile e al tempo stesso qualcosa di prezioso da salvaguardare. Frammentazione e ricomposizione diventano così gli elementi fondanti della mostra.

 

Le forme dell’umanità di Keisuke Matsuoka, 2025, Mattatoio, ph Monkeys Video Lab
Le forme dell’umanità di Keisuke Matsuoka, 2025, Mattatoio, ph Monkeys Video Lab

Il percorso di mostra si apre con due sculture in ebano che raffigurano un volto. In Rifugiato gravità, il volto è scomposto in una miriade di frammenti, in parte mappati e fatti “esplodere” sulla parete, mentre Per la distruzione che un giorno verrà, il volto è diviso in due metà. Come spiega Matsuoka: “può sembrare un’opera violenta in apparenza, in realtà esprime la possibilità di ricostruire le nostre identità. L’intera mostra è concepita su questo concetto unificante e di speranza”.

A Tree Man e la sperimentazione artistica

Al centro del padiglione si trova la scultura magnetica, intitolata A Tree Man. La forza di quest’opera risiede nell’illusione visiva che suscita nello spettatore: la scultura appare infatti morbida al tatto e dotata di un leggero scintillio. In realtà, si tratta di una composizione complessa: il corpo, realizzato in legno, è avvolto da una rete metallica sulla quale sono fissati migliaia di piccoli magneti, la cui funzione è trattenere la polvere di ferro e titanio che ricopre l’intera figura. Attraverso quest’opera l’artista mette in luce il legame dell’uomo con la terra, da cui, simbolicamente, trae nutrimento e dedizione nel processo di ricomposizione della propria identità.

 

Le forme dell’umanità di Keisuke Matsuoka, 2025, Mattatoio, ph Monkeys Video Lab
Le forme dell’umanità di Keisuke Matsuoka, 2025, Mattatoio, ph Monkeys Video Lab

Altre opere di Matsuoka testimoniano la sua sperimentazione con materiali diversi: sono esposte teste e volti realizzati in vetrofusione, sculture bicrome ben definite nelle forme ma concepite per restituire uno stato di passaggio tra il solido e il liquido. La scelta delle materie di Matsouka risulta funzionale: vetri, cere, e terre bianche e nere sembrano fondersi pur conservando il loro colore, annullandosi e riemergendo improvvisamente. Nelle sue opere Matsouka ricerca l’equilibrio tra suddivisione e composizione, come se l’azione stessa del creare non potesse in alcun modo essere scissa da quella del distruggere, in un’eterna ripetizione del gioco della vita.

Il percorso espositivo si conclude con una sala dedicata a bozzetti, modellini, diari e prove di stampa dell’artista, offrendo ai visitatori la possibilità di entrare nel suo studio e di ripercorrerne le varie fasi creative attraverso la percezione diretta dei materiali e delle tecniche impiegate nei diversi momenti del processo di creazione.

 

Le forme dell’umanità di Keisuke Matsuoka, 2025, Mattatoio, ph Monkeys Video Lab
Le forme dell’umanità di Keisuke Matsuoka, 2025, Mattatoio, ph Monkeys Video Lab
Il progetto Refugees

A seguito di una residenza a Roma nel 2017, Matsuoka dà vita alla serie Refugees: una riflessione sulla figura del rifugiato, che in qualche modo sembra coinvlgere ciascuno di noi, sia a seguito di catastrofi naturali sia per motivi sociali e politici. L’artista traduce questa tematica in opere che incarnano la fragilità dell’essere umano, rappresentando di figure antropomorfe non perfettamente in equilibrio nella composizione delle parti. Come spiega Matsuoka: “Il mondo che ci circonda può cambiare ogni giorno improvvisamente, può essere fatto a pezzi come la torre di Babele. Un’amata città natale si trasforma in una terra di paura. Il pensiero si blocca, si vuole solo proteggere noi stessi e le nostre famiglie. Non è facile così, è difficilissimo restare in queste condizioni, è forte il desiderio di fuggire. Mi sono reso conto che chiunque ha il potenziale per diventare rifugiato quando una parte della sua personalità viene spazzata via”.

In questo contesto, l’atto scultoreo diventa per Matsuoka un linguaggio essenziale, in cui le forze degli elementi naturali e antropici si fondono in una sintesi primordiale. Tuttavia, l’artista, partendo da questa sintesi, traccia nuove vie per esplorare nuove forme di espressività.

 

Le forme dell’umanità di Keisuke Matsuoka, 2025, Mattatoio, ph Monkeys Video Lab
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