
Il Ritratto di Elisabeth Lederer diventa la seconda opera più costosa mai venduta in asta, e il nuovo record assoluto per Sotheby’s
Il mercato dell’arte torna a far rumore, e lo fa con un singolo, fragoroso colpo di scena arrivato da New York. Durante l’asta del 18 novembre, il Ritratto di Elisabeth Lederer (1914-16) di Gustav Klimt ha raggiunto la cifra impressionante di 236,36 milioni di dollari. L’asta è iniziata da 130 milioni di dollari, ed è terminata dopo una competizione serrata di venti minuti tra sei contendenti. Un risultato che proietta il dipinto al secondo posto nella classifica delle opere più costose mai vendute in asta, dopo il “discusso” Salvator Mundi di Leonardo. Ma segna anche il nuovo record assoluto per Sotheby’s, al debutto nella sua sede nel Breuer Building.

Il nuovo record supera di più del doppio il precedente record personale dell’artista, fissato nel 2022 da Bosco di betulle (104,5 milioni). La clamorosa vendita rappresenta più di un singolo exploit: segna una svolta in un mercato che negli ultimi mesi era apparso titubante, con opere di altissimo livello spesso trattenute dai venditori per il timore di una domanda insufficiente. La Leonard A. Lauder Collection ha invece riacceso l’interesse dei collezionisti, in particolare grazie al trio di dipinti di Klimt che prometteva – e ha mantenuto – esiti da vertice assoluto. Il ricavato della vendita andrà al Lauder trust.

A completare una serata memorabile arrivano infatti due paesaggi realizzati durante le estati di Klimt sull’Attersee, entrambi caratterizzati da un fitto intreccio cromatico che traduce la natura in superfici vibranti. Blumenwiese (1908), costellato da un’esplosione di fiori selvatici che emergono dal verde come piccole accensioni luminose, ha raggiunto gli 86 milioni di dollari, diventando il quinto miglior risultato per l’artista. Poco distante si colloca Waldhag bei Unterach am Attersee (1916), aggiudicato per 68,3 milioni, che consolida una delle notti d’asta più significative degli ultimi anni.












