Nella patria dei pilastri del mondo dell’arte, Art Basel in primis – che in queste ore debutta a Miami, il 78 per cento dei cittadini si è espresso contro una nuova proposta di tassazione, riguardante tutte le eredità e le donazioni superiori a 50 milioni di franchi, con un’aliquota del 50 per cento.
La tassa proposta, proveniente dal partito Socialdemocratico, è stata respinta con fermezza da praticamente tutto l’elettorato andato alle urne, forse influenzato anche dalle parole del miliardario Peter Spuhler, che ha dichiarato al giornale Tagesanzeiger che la sua famiglia avrebbe faticato a pagare una tassa di successione poiché la loro ricchezza sarebbe vincolata in diverse aziende e, logicamente, Spuhler ha minacciato di lasciare il Paese se la tassa fosse passata.
E anche attraverso la CNBC, diversi esperti e figure della gestione patrimoniale svizzera avevano avvertito che molte altre persone ultra-ricche avrebbero lasciato il paese, con l’economista svizzero Stefan Legge che ha descritto tali persone come “regine su una scacchiera, ovvero molto mobili, con tonnellate di opzioni per ottimizzare le loro tasse”.
Insomma, la Svizzera deve continuare ad essere il paradiso che conosciamo: Il Paese ha quasi 10 miliardari per 1 milione di abitanti, uno dei tassi più alti al mondo secondo un rapporto UBS. Attualmente ci sono oltre una dozzina di figure nella lista dei Top 200 Collezionisti di ARTnews basate in Svizzera o con residenze nella Confederazione, tra cui la famiglia Niarchos, Augusto Perfetti, Maja Oeri e Ryan Zurrer, tra gli altri. Inoltre, Ginevra ospita uno dei più antichi e grandi porti franchi del mondo, strutture di stoccaggio non soggette alle leggi doganali. Questo, combinato con la presenza di Art Basel e Hauser & Wirth e leggi fiscali favorevoli per gli ultra-ricchi, la rendono un luogo attraente per i collezionisti d’arte in cui risiedere, o almeno per continuare a parcheggiare parte del patrimonio.
