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A Saragozza l’origami diventa occidentale. Il caso EMOZ

Escuela Museo de Origami, Zaragoza Escuela Museo de Origami, Zaragoza
Escuela Museo de Origami, Zaragoza
Escuela Museo de Origami, Zaragoza
EMOZ (Escuela Museo de Origami Zaragoza), inaugurato nel 2013, è il primo museo europeo interamente dedicato all’arte di piegare la carta. Nato dall’esperienza del Grupo Zaragozano de Papiroflexia, raccoglie una collezione internazionale di sculture di carta e le espone all’ultimo piano del Centro de Historias

Il Centro de Historias oggi è prima di tutto un contenitore culturale. All’esterno si riconosce ancora la facciata dell’antico convento di San Agustín, ma appena si entra prevalgono vetro, rampe, corridoi chiari, sale neutre pensate per cambiare spesso volto. Qui si alternano mostre, rassegne, incontri, laboratori: è uno spazio progettato per funzionare, più che per insistere sulla memoria del monastero. Proprio al secondo piano di questo edificio, in una sequenza di sale che non si annunciano con effetti speciali, trova posto EMOZ.

 

Escuela Museo de Origami, Zaragoza
Escuela Museo de Origami, Zaragoza

L’origami a Saragozza ha una storia lunga: dal 1944 un nucleo di appassionati si ritrova per studiare e sperimentare la papiroflessia, fino a diventare, negli anni, il Grupo Zaragozano de Papiroflexia. Nel tempo hanno organizzato mostre, incontri, scambi con artisti di altri Paesi e iniziative pubbliche che hanno portato la carta piegata fuori dalle stanze private, come i concorsi di aeroplani di carta negli anni Ottanta o l’omaggio del mantello di carta alla Vergine del Pilar nel 2007. EMOZ nasce nel 2013 proprio da questo percorso: dà una sede stabile a una collezione internazionale costruita in decenni di relazioni e di lavoro collettivo, e la rende accessibile in forma di museo.

Scuola-museo di origami

All’interno EMOZ si presenta come una vera e propria scuola-museo di origami. Il percorso parte dalla collezione permanente, considerata tra le più importanti in Europa e nel mondo, con lavori di grandi maestri come Akira Yoshizawa, Yoshihide Momotani, Eric Joisel e Vicent Floderer. La prima sala, l’unica stabile, è l’introduzione storica: un archivio tridimensionale che ripercorre l’evoluzione dell’origami dal II secolo a.C. a oggi attraverso circa 2.500 modelli donati da creatori internazionali.

 

Escuela Museo de Origami, Zaragoza
Escuela Museo de Origami, Zaragoza

Da lì si passa alle sale in cui l’allestimento viene rinnovato ogni tre mesi: una parte della collezione lascia spazio a mostre tematiche, con opere di artisti locali, nazionali e internazionali. Le esposizioni mettono in evidenza la varietà del linguaggio, dai modelli più essenziali alle composizioni complesse e fortemente artistiche, che mostrano quanto l’origami possa avvicinarsi alla scultura pur partendo da un semplice foglio.

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