
Un viaggio attraverso le avanguardie del Novecento e le ricerche più attuali, coronato da un significativo gesto di solidarietà. Si è conclusa con un risultato di 1,9 milioni di euro l’asta d’Arte Moderna e Contemporanea tenuta da Cambi Casa d’Aste martedì 2 dicembre nella sua sede storica di via San Marco a Milano. La vendita, che ha registrato una percentuale di venduto del 60% su un catalogo di 160 lotti, ha confermato la vitalità del mercato per opere di qualità che spaziano dai maestri storici alle sperimentazioni contemporanee.
Il percorso d’asta, che ha attirato collezionisti in sala e online, ha proposto una selezione ragionata che includeva nomi cardine del panorama italiano e internazionale, da Giorgio de Chirico, Alberto Martini e Enrico Castellani a Piero Dorazio e Mario Sironi, oltre a una grafica di Pablo Picasso. Tra i lotti di maggior interesse storico spiccavano la visionaria Nave arenata presso una costa con rovina (1929) di Arturo Nathan, l’intensa Apocalisse (c. 1961) di Sironi e le liriche rappresentazioni del Realismo Magico di Antonio Donghi.
Il top lot assoluto della serata è stato l’enigmatico dipinto Tenderly (circa 1950) di Piero Manzoni, un olio su tela della fase sperimentale precedente agli Achromes. L’opera ha catalizzato l’interesse dei collezionisti, superando ampiamente la stima di 120.000-180.000 euro e venendo infine aggiudicata per 274.100 euro. Altri risultati di forte rilievo hanno visto Vaso di fiori (1936) di Filippo de Pisis salire a 87.600 euro (stima: 20.000-30.000) e Studio per Edicola (1991) di Arnaldo Pomodoro fissarsi a 47.600 euro (stima: 25.000-35.000). Un senza titolo di Salvo ha performato molto bene, raggiungendo 19.300 euro da una stima di 5.000-6.000 euro.

Particolarmente calda è stata la risposta per Antonio Donghi: l’opera Frutta (1937) è stata venduta a 75.100 euro contro una stima di 35.000-45.000, mentre Strumenti musicali, olio su tela esposto alla Quadriennale di Roma del 1943, ha raggiunto 125.100 euro, quasi raddoppiando la stima alta (50.000-70.000 euro).
Un successo ancor più eclatante, e dal forte valore simbolico, ha caratterizzato il capitolo speciale dedicato alle opere provenienti dalla collezione della Fondazione San Patrignano. Per la prima volta, la celebre comunità di recupero ha scelto di mettere all’asta una selezione della sua raccolta d’arte contemporanea con finalità benefica, destinando il ricavato a progetti di efficientamento energetico della struttura. La risposta del mercato è stata straordinaria: la sezione ha totalizzato 351.180 euro, realizzando un incremento del 193% sulle stime di base e registrando una percentuale di venduto del 66%. Questo eccezionale risultato sottolinea non solo il valore artistico delle opere offerte – tra cui spiccavano lavori di Igor Mitoraj, Pino Pinelli, Julian Schnabel, Bertozzi & Casoni, Loris Cecchini e Matteo Pugliese – ma anche la grande sensibilità dei partecipanti verso un’iniziativa di alto impatto sociale.

L’asta del 2 dicembre si conferma così come un appuntamento di rilievo nel calendario milanese, capace di coniugare con successo la qualità di una selezione curatoriale attenta, la solidità di un mercato focalizzato sui nomi storici, e la capacità di generare valore che travalica la sfera economica per abbracciare quella della solidarietà e del sostegno concreto.














