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La “Melancolia digitale” di Li Yi-Fan per Taiwan, a Venezia

Immagine-concetto, Li Yi-Fan, Screen Melancholy © Li Yi-Fan. Courtesy of the artist.
Immagine-concetto, Li Yi-Fan, Screen Melancholy © Li Yi-Fan. Courtesy of the artist.
Il Taipei Fine Arts Museum (TFAM), ente organizzatore della mostra di Taiwan alla 61.ma Biennale nel 2026, ha annunciato la nomina dell’artista Li Yi-Fan, con la curatela di Raphael Fonseca, per rappresentare il Paese a Venezia

In un dialogo tra Fonseca, curatore brasiliano attivo sulla scena internazionale, e l’artista Li Yi-Fan, la mostra risponderà al dilemma contemporaneo della sovrabbondanza di informazioni e immagini, riflettendo sulle intricate connessioni e dialettiche tra umanità e tecnologia.

“Screen Melancholy”, titolo della mostra, nella sede del Padiglione a Palazzo delle Prigioni, si concentrerà sul motivo ricorrente nella storia dell’arte – la “melancolia”, appunto, come risposta all’ansia e alla tetraggine che sorgono con l’appiattimento della percezione, quando le persone si trovano ad affrontare un mondo vincolato e plasmato dall’ambiente digitale odierno. La mostra proseguirà l’esplorazione di lunga data di Li Yi-Fan sulla tecnologia di generazione delle immagini e sulla narrazione improvvisativa, utilizzando il suo approccio creativo unico per sfidare le nostre modalità abituali di visione e percezione.

La mostra alla Biennale del 2026 presenterà un’installazione video in un unico pezzo dove Li reciterà un monologo nel suo stile caratteristico da “canale educativo”, esaminando il modello operativo di “Software as a Service” utilizzato dagli strumenti contemporanei di produzione di immagini. Da tempo, Li Yi-Fan impiega un metodo simile alla digital puppetry, creando narrazioni in toni orali che ricordano vari tutorial online. Così facendo, non solo mette in discussione se stesso, ma sfida anche gli spettatori a considerare i molteplici aspetti della conoscenza umana, trasmettendo una visione oscura sul presente e sul futuro. “Penso al mio processo creativo come a un ‘duello mortale tra l’artista e il software. Nel contrappeso di esaurimento, tensione e collisione, emerge lentamente una narrazione. Nella produzione contemporanea di immagini, gli artisti si affidano inevitabilmente a molti strumenti software diversi. Alcuni sono open-source e gratuiti, altri sono altamente commerciali. Ogni scelta rappresenta una diversa possibilità di espressione, ma ha anche i suoi limiti e controlli. Mi muovo tra questi sistemi, cercando di cogliere la sottile relazione di dipendenza e resistenza tra gli artisti e gli strumenti contemporanei. Attraverso questo processo, utilizzando queste tecniche di produzione di immagini, rifletto sulla condizione dell’umanità in relazione ai media tecnologici“, ha dichiarato Li Yi-Fan.

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